
Era considerato potenzialmente pericoloso e per questo è stato abbattuto dai caccia statunitensi sopra i cieli del Nordest in Alaska, non lontano dai confini con il Canada. Un velivolo non identificato è protagonista di un nuoco caso dopo quello del pallone-spia cinese precipitato nelle acque della South Carolina anche in quel caso dopo l’abbattimento.
John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana della Casa Bianca, ha confermato l’evento nel corso di una conferenza stampa ufficiale. Ad ordinare di colpirlo da parte degli F-22 americani è stato direttamente il presidente degli Usa, Joe Biden, dopo che il velivolo era entrato nello spazio aereo statunitense nella serata di giovedì 10 febbraio.
Secondo le prime rivelazioni dei militari Usa si tratterebbe di un oggetto delle dimensioni di un’utilitaria che stava volando ad un’altezza di circa 12 mila metri di altezza: per dimensioni e caratteristiche sarebbe diverso dal pallone spia cinese intercettato la settimana scorsa. Ma tutti i resti sono stati recuperati dagli esperti dell’Fbi e lì saranno analizzati per capire qualcosa in più.
Stati Uniti, abbattuto un oggetto non identificato sull’Alaska: scattano le prime ritorsioni con la Cina
Come ha rivelato Kirby nel corso della conferenza stampa all’interno non c’erano persone e non è chiaro se appartenesse ad uno stato straniero oppure ad un’organizzazione. “Lo chiamiamo oggetto perché non esiste un’altra maniera per descriverlo. Non conosciamo nemmeno quali fossero i suoi obiettivi. Ci aspettiamo di recuperarlo velocemente, pensiamo che sia caduto in mare ma su uno strato di acqua ghiacciata”.
Un nuovo incidente che rischia di aumentare in modo esponenziale le tensioni tra Usa e Cina. Nelle ultime ore è emerso oggi che il segretario della Difesa americana, Lloyd Austin, aveva tentato senza successo di mettersi in contatto con il suo omologo cinese Wei Fenghe la scorsa settimana dopo l’abbattimento del pallone spia.
Il ministro della Difesa cinese si è rifiutato di chiarire, lasciando squillare a vuoto il telefono delle emergenze tra i due Paesi. Tutto questo ha portato alle ritorsioni economiche da parte degli Stati Uniti contro la Cina.
Secondo il New York Times il governo americano avrebbe bloccato la vendita di alcune tecnologie statunitensi a società cinesi del settore hi-tech tech e aviazione coinvolte nei programmi militari cinesi. Inoltre cinque società e un istituto di ricerca di Pechino sono entrate nella blacklist del Dipartimento del commercio e quindi non potranno essere vendute loro tecnologie americane senza una licenza speciale.