Mutuo a tasso fisso o variabile? Sorpasso storico, quale conviene di più

Il 2023 comincia con un risultato sorprendente per i consumatori

Mutuo a tasso fisso o variabile - Foto di Ansa Foto
Mutuo a tasso fisso o variabile – Foto di Ansa Foto

Non succedeva da ben 15 anni e per questo è un risultato storico anche se non sorprendente alla luce delle ultime decisioni prese dalla Bce. Ecco perché il mutuo a tasso variabile, che negli ultimi anni è sempre stato più conveniente, segna il passo rispetto a quello a tasso fisso.

La prima mossa l’ha fatta la Banca centrale europea che di recente ha deciso di alzare ancora una volta di 50 punti base e anticipato che lo stesso avverrà per quelli di marzo. In concreto significa che entro la fine del mese gli Euribor 3 mesi, attualmente al 2,57%, dovrebbero avvicinarsi alla soglia storica del 3%.

La stessa Bce ha preannunciato che valuterà attentamente lo stato dell’inflazione nei Paesi membri da marzo in poi, prima di decidere ulteriori provvedimenti. Ma intanto questo significa in concreto che i mutui a tasso fisso diventano più convenienti, almeno al momento.

Il mercato dei future annuncia un picco degli Euribor al 3,4% per fine anno ma anche una discesa nei due anni successivi sotto il 2,5% e questa in prospettiva è una notizia positiva. Però fino ad un anno fa l’Euribor (criterio di valutazione per i tassi variabili) viaggiava a -0,5% mentre oggi supera l’Eurirs, cioé il principio usato per bloccare il tasso fisso.

Mutuo a tasso fisso o variabile? La salvezza per i consumatori si chiama surroga

Come ha spiegato Alessio Santarelli, amministratore delegato MutuiOnline, a Il Sole 24 Ore il fenomeno è chiaro: “L’impennata dei tassi e la convergenza tra fisso e variabile ha compresso nel 2023 le richieste di mutui a tasso variabile che a gennaio rappresentavano solo il 13% del totale, un crollo rispetto al 60-70% dell’estate scorsa. Alcuni clienti continuano a preferire il variabile, una scelta che a prima vista è più coraggiosa, ma che dal punto di vista finanziario nel lungo periodo può essere la più vincente”.

Quali armi di difesa hanno quindi gli italiani che hanno puntato oppure puntano sul tasso variabile per la richiesta di un mutuo? Il calcolo è presto fatto e il consiglio è quello di aspettare che passi la tempesta. La rata del mutuo a tasso variabile infatti è calcolata di mese in mese mettendo insieme lo Spread (che resta immutato) e l’Euribor che da aprile 2023 potrebbe tornare a scendere.

Cosa conviene ai consumatori italiani - Foto di Ansa Foto
Cosa conviene ai consumatori italiani – Foto di Ansa Foto

Secondo gli esperti di Altroconsumo, chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile può pensare seriamente ad una surroga passando così a un tasso fisso bloccando il valore della rata nei prossimi mesi. Con il vantaggio che la surroga è un’operazione gratuita: basta trasferire il mutuo ad un’altra banca, con la possibilità di variare tasso, durata e tipologia del finanziamento.