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In occasione della prima udienza del processo per la morte di Ugo Russo. Il giovane rapinatore ucciso la notte del 29 febbraio 2020 da un carabiniere, parenti e amici della vittima si sono ritrovati all’esterno del Tribunale. Per esporre uno striscione con la scritta “Verità e Giustizia per Ugo Russo”. Presente il padre di Ugo, Vincenzo Russo, che ha commentato: “E’ stata un’esecuzione. Mio figlio doveva pagare per il crimine che stava commettendo, ma non con la vita”.
Manifestazione del comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo” in occasione dell’udienza preliminare che a Napoli, vede imputato il carabiniere che la notte tra il 29 febbraio e primo marzo 2020 ha sparato quattro colpi con la pistola d’ordinanza contro il 15enne Ugo Russo il quale, armato di una replica di una pistola, con un complice, ha tentato di rapinare l’orologio Rolex che il militare aveva al polso.
Al via processo Ugo Russo, il padre: “Sarà una vittoria della giustizia”
I familiari e gli amici del ragazzo, nei quartieri spagnoli della città, hanno fatto realizzare un murale che raffigura la giovanissima vittima che, come riportato su Il Mattino, su decisione del Consiglio di Stato, dovrà essere rimosso. Riguardo la rimozione, il padre di Ugo, Vincenzo Russo, ha fatto sapere stamattina che a riguardo la famiglia non ha ancora preso una decisione. “Se il carabiniere verrà condannato – ha detto il padre della giovane vittima – non sarà una nostra vittoria, ma una vittoria della Giustizia”