
Marzo si avvicina e porta novità importanti per le famiglie italiane. Il governo Meloni ha agito sulla scia dei provvedimenti precedenti per l’erogazione dell’Assegno unico universale con un paio di cambiamenti per facilitare la vita.
Come prevede la legge di Bilancio infatti dal mese di marzo 2023 l‘Inps aumenterà proporzionalmente gli importi, pur mantenendo invariate le regole. Inoltre, come spiegheremo più dettagliatamente, chi ha già presentato domanda lo scorso anno non la dovrà inoltrare di nuovo. Attenzione alle scadenze però, perché il 28 febbraio segnerà uno spartiacque.
In base alla legge di Bilancio, gli aumenti interesseranno alcune categorie di famiglie. In particolare per i nuclei con quattro o più figli a carico l’assegno crescerà del 50% rispetto al valore precedente. Poi incremento è del 50% per ciascun figlio nelle famiglie con almeno tre figli di età compresa tra uno e 3 anni con l’Isee pari a 40mila euro. Infine maggiorazione del 50%, sempre nel rispetto delle fasce Isee, per le famiglie con figli di età inferiore a 1 anno.
L’aumento avrà una cifra massima di 94 euro, con le regole che non cambiano: l’assegno crescerà aldiminuire dell’Isee. Fino ad ora l’importo base parte da 175 euro al mese per ogni figlio minorenne a carico, con Isee fino a 15 mila euro, e scende fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40 mila euro o assente.
Ma copre ancora una volta anche i figli tra 18 e 21 anni: qui gli importi variano da un minimo di 25 euro al mese a un massimo di 85. E soprattutto, come è già stato per il 2022, non concorre alla formazione del reddito complessivo.
Nuovo Assegno unico: come funziona la domanda per vecchi e nuovi beneficiari
Ora vediamo come funziona la domanda. Tutte le famiglie che hanno già richiesto e ottenuto il sostegno economico nel 2022 non dovranno presentare una nuova domanda sempre che i requisiti necessari non siano stati modificati nel frattempo.
Per questo entro il 28 febbraio 2023 dovranno comunicare la nascita di nuovi figli, se ci siano state variazioni oppure se abbiano cominciato a beneficiare della condizione di disabilità e se i figli abbiano raggiunto la maggiore età. Inoltre bisognerà comunicare l’eventuale separazione dei coniugi e variazioni all’Iban.
Attenzione però: la domanda non deve essere rifatta, ma entro il 28 febbraio tutti coloro che già ricevono l’Assegno unico dovranno presentare l’aggiornamento dell’Isee nel nucleo familiare. Si fa attraverso la Dichiarazione sostitutiva unica (la cosiddetta Dsu). In caso contrario sarà garantito l’importo minimo a quelle con un Isee superiore ai 40 mila euro annui o non identificato.
Invece i nuclei familiari che non hanno mai ricevuto il sostegno economico dovranno fare richiesta al’Inps con tre modalità: online dalla home page del sito dell’Istituto accedendo all’apposito servizio tramite credenziali Spid (almeno di livello 2), Carta di identità elettronica o Carta nazionale dei servizi (Cns). Oppure accedendo all’App Inps Mobile o ancora attraverso e i servizi del contact center e i patronati.
Coloro che presenteranno la domanda entro il 28 febbraio 2023 riceveranno l’assegno partire dalla seconda metà del mese di marzo. Invece per le istanze inoltrate entro il 30 giugno 2023, saranno comunque riconosciuti gli arretrati a partire dal mese di marzo, come succedeva già lo scorso anno.