
Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che questa notte ha colpito il Sudest della Turchia e il Nord della Siria. Al momento sono oltre 1.000 i morti.
La scossa di magnitudo 7.8 della scala Richter, in Turchia ha provocato almeno 284 decessi e 2.323 feriti nelle province Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras. Il bilancio sembra desrtinato a salire.
In Siria invece, sono almeno 427 i morti. Le scosse sono state due, la seconda di 6.7, seguite da altre di minore entità. Il primo sisma è stato registrato alle 3.17 ora locale, non lontano dal confine con la Siria, nella provincia di maggioranza curda Gaziantep.
Terremoto avvertito anche in Israele
Il terremoto si è sentito anche in Israele, come hanno riferito i media che riportano le testimonianze di persone che hanno sentito la scossa a Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. Nessun danno.
Terremoto Siria e Turchia: rientra in Italia l’allerta tsunami
Per alcune ore in Italia c’è stato un allarma tsunami, come conseguenza del forte terremoto. L’allarme si è poi ridimensionato. “Le prime registrazioni hanno fatto rilevare un’onda non superiore ai 15 centimetri”, ha spiegato Luigi d’Angelo, direttore operativo della Protezione civile. La circolazione dei treni nel Sud Italia è ripresa, dopo che era stata interrotta in via preventiva.
“Speriamo di superare questo disastro insieme, il più presto possibile e con il minor numero di danni”, ha scritto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan su Twitter.
Siria: convocata riunione di emergenza
Il presidente siriano Bashar al Assad ha convocato a Damasco una riunione di emergenza del governo e dei capi delle agenzie della protezione civile e della sicurezza per coordinare gli interventi a seguito del terremoto che ha colpito il Paese.
Nessuna vittima italiana in Turchia
Intanto dall’ambasciata italiana ad Ankara, arriva una bella notizia: “Poche decine di italiani nella Regione stanno bene”. Lo conferma anche Tajani.
Terremoto in Siria e Turchia: tutto il mondo offre aiuto
Da tutto il mondo arriva la solidarietà e i Pesi si stanno offrendo per aiutare la Turchia. Gli Usa si dicono “profondamente preoccupati” per le notizie sul disastro causato dal terremoto in Turchia e Siria. “Mi sono messo in contatto con i funzionari turchi per comunicare che siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria. Continueremo a monitorare da vicino la situazione in coordinamento con la Turchia”.
Anche l’Italia si è offerta di dare supporto alla Turchia e alla Siria. “Ho appena parlato con il ministro degli Esteri della Turchia Mevlut Cavusoglu, per esprimergli la vicinanza dell’Italia e per mettere a disposizione la nostra Protezione civile”. Sono le parole su Twitter del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. La premier italiana Giorgia Meloni sta seguendo gli sviluppi del terremoto, ed esprime vicinanza alle popolazioni colpite, come fa sapere una nota di Palazzo Chigi. Solidarietà anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Sono angosciato dalla perdita di vite umani e ai danni delle proprietà a causa del terremoto in Turchia”. Così su Twitter il premier indiano Narendra Modi, che ha offerto di aiutare la Turchia e la Siria. “Condoglianze alle famiglie in lutto. Che i feriti guariscano presto. L’India è solidale con il popolo turco ed è pronta a offrite tutta l’assistenza possibile per far fronte a questa tragedia”.
La solidarietà dell’Ucraina
“Esprimo le mie condoglianze al presidente Erdogan, alla popolazione della Turchia e alle famiglie di coloro che hanno perso la vita nel terremoto e auguro pronta guarigione a tutti i feriti”. Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Siamo al fianco del popolo della Turchia in questo momento difficile. Siamo pronti a offrire l’assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro”.
“Il devastante terremoto ha scosso la Turchia e la Siria, causando la morte di centinaia di persone e il ferimento di molte altre. I nostri pensieri sono con il popolo della Turchia e della Siria. L’Ue è pronta ad aiutare”, dichiara il presidente del Consiglio Ue Charles Michel su Twitter.
Il Regno Unito è pronto a fornire assistenza, come annunciato dal premier James Cleverly. Allo stesso modo la Russia. La Germania si dice scioccata dalla tragedia e il cancellier Olaf Scholz ha fatto sapere, come tutti, che è pronto a mandare aiuti in Siria e Turchia.
Erdogan ha assunto il comando della protezione civile, che in Turchia si chiama Afad. Le scuole resteranno chiuse nelle 10 provincie interessate dal sisma, per almeno una settimana.