
“Morirà, lo sanno tutti, ormai è un agnello sacrificale”. Quello descritto da Flavio Rossi Albertini, avvocato di Alfredo Cospito, è uno scenario drammatico. L’anarchico continua lo sciopero della fame da oltre 100 giorni il legale non ha notizie aggiornate del suo assistito perché in questo momento Cospito non ha un medico personale.
Nei giorni scorsi si è detto che il detenuto potrebbe essere trasferito in un ospedale senza lasciare il carcere di Opera. Secondo Rossi Albertini, “l’alimentazione forzata contro la sua volontà sarebbe un fatto gravissimo e costituirebbe un tso”.
Il penitenziario milanese è collegato con l’ospedale milanese San Paolo e se le condizioni di salute di Cospito peggiorassero, potrebbe essere trasferito lì. Si esclude una eventuale alimentazione forzata: “Abbiamo fatto una diffida che ho inoltrato al Ministero e mi è stato notificato che l’hanno inoltrata al carcere, al magistrato di sorveglianza, al provveditore”.
Cospito ha riavuto indietro i libri e il bloc notes
Intanto Cospito ha riavuto indietro i suoi libri e i suoi scritti sul bloc notes. Non si era trattato di un sequestro, ma di un controllo.
I giudici stanno ricevendo quotidianamente una relazione sullo stato di salute dell’anarchico che non tocca cibo da ottobre, in nome della sua battaglia contro il 41bis. Da qualche giorno va avanti con acqua, zucchero e sale e ha fatto pervenire al Dap una dichiarazione in cui esprime la volontà di non procedere con l’alimentazione forzata se le sue condizioni peggiorassero al punto di essere incosciente.