Abbattuto il pallone-spia cinese che solcava i cieli americani. I caccia dell’esercito Usa hanno intercettato il dispositivo al di sopra dell’Oceano Atlantico dopo aver fermato i voli civili in tre aeroporti. E tenuto distanti le imbarcazioni che si trovavano a transitare in quel quadrante. La U.S Navy sta ora recuperando i rottami del pallone. “Ce ne stiamo prendendo cura”, ha detto il presidente Joe Biden alle domande dei giornalisti. Il pallone è rimasto in volo per cinque giorni prima che il Pentagono desse il via libera all’abbattimento.
Ma perché l’esercito statunitense si è mosso solo ora? Il presidente Joe Biden era stato avvertito della presenza del pallone-spia già martedì scorso. I caccia F-22 della US Air Force si erano alzati in volo il giorno dopo per intercettarlo, ma è stato deciso di non aprire il fuoco per evitare danni nelle zone abitate. Da quella quota, infatti, i rottami si sarebbero dispersi su un’area di almeno 400 chilometri quadrati, troppi per rischiare. È possibile, d’altra parte, che la Casa Bianca abbia deciso di temporeggiare per evitare una crisi diplomatica con Pechino. Resta il fatto che il segretario di Stato americano Anthony Blinken abbia sospeso la sua visita in Cina denunciando “l’inammissibile e irresponsabile” aggressione alla sovranità territoriale di Washington.
Usa, abbattuto il pallone-spia cinese: cosa succede ora
Il Pentagono, infatti, mantiene il punto. Non è possibile, secondo le autorità militari americane, che il pallone sia giunto casualmente dalle parti del Canada prima e degli Stati Uniti poi, sopra i cieli del Montana. Le dimensioni del pallone (“lungo come tre scuola-bus in fila”) escludono che servisse per semplici rilevazioni meteo. Il velivolo, secondo quanto riferito dal Pentagono, “ha mutato rotta e mostrato capacità di manovrare”. Senza considerare il luogo in cui il pallone è stato avvistato in territorio statunitense: sopra la base di Malstrom in Montana, dove l’esercito americano ha a disposizione 150 missili intercontinentali a testata nucleare. Un errore di rotta, insomma, sarebbe pressoché impossibile. Ora, la tensione tra Pechino e Washington resta alta. In un clima di “guerra fredda” che mantiene in sospeso le relazioni tra le due potenze.