
Era stata un’idea del governo Draghi, lo è anche per l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni che ha confermato il bonus acqua potabile 2023. Un sostegno alle spese degli italiani finanziato con i fondi stanziati pari a 1,5 milioni di euro. Nel 2021 e nel 2022 erano di 5 milioni di euro
Come nei due anni precedenti, si tratta di un credito d’imposta che copre il 50% delle spese sostenute per rendere potabile l’acqua del rubinetto, da usare anche a tavola. Quindi l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento oppure addizione di anidride carbonica alimentare.
Non cambiano le cifre massime coperte. L’importo massimo non può superare i 1000 euro per ciascun immobile, se la richiesta è presentata dalle persone fisiche. Sale a 5mila euro per ogni immobile adibito a uso commerciale o istituzionale se invece la domanda è presentata da esercenti di attività d’impresa, arti e professioni ed enti non commerciali.
Bonus acqua potabile 2023, tutti i passaggi per la domanda
Ora sono arrivate anche le specifiche per presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate. Tutte le informazioni sugli interventi attuati per le modifiche agli impianti devono essere trasmesse, esclusivamente in via telematica, all’Enea.
L’importo delle spese sostenute invece deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate, al massimo entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello del pagamento. Quindi per i costi del 2022, le domande chiuderanno l’ultimo giorno del mese in corso.
Il richiedente dovrà documentare i costi con una fattura elettronica oppure un documento commerciale nel quale sia riportato il codice fiscale di chi chiede il bonus. Per i cittadini privati inoltre il pagamento deve essere stato effettuato tramite versamento bancario o postale, oppure con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Per la pratica bisognerà accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate. Dopo essere entrati nell’area riservata, si accede alla sezione Servizi, poi nella categoria Agevolazioni e infine alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. Oppure come si legge sul sito dell’Agenzia, “è possibile inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa”.
Il richiedente potrà anche scegliere di utilizzare il bonus in compensazione, tramite F24. O ancora, se non esercita attività d’impresa o lavoro autonomo, nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino all’utilizzo integrale del bonus.