Agguato ad Alatri, nessun provvedimento per le due persone interrogate

Altre persone potrebbero essere indagate per aver partecipato ad organizzare l'agguato. 

Thomas Bricca - Foto Facebook
Thomas Bricca – Foto Facebook

Dalla scorsa notte due persone si trovano nella caserma dei carabinieri per essere ascoltate sulla sparatoria di lunedì sera, quando Thomas Bricca è stato colpito alla testa da un proiettile fatale. Per loro non è stato emesso alcun provvedimento.

Secondo quanto trapela, i due sarebbero fratelli originari di Frosinone. Il diciannovenne è morto dopo un’agonia di oltre 40 ore all‘ospedale San Camillo di Roma. Non è sopravvissuto all’operazione delicata.

Già ieri gli investigatori hanno ristretto il cerchio dei sospettati, dopo aver ascoltato i testimoni e aver visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso il passaggio dello scooter di grossa cilindrata.

Non è escluso che nell’agguato sia coinvolto anche un esponente di un clan nomade che gravita tra Roma e la Ciociara.

Quello che finora è certo è che a bordo dello scooter di grossa cilindrata ci fossero due persone con il volto coperto da casco integrale. Ma altre persone potrebbero essere indagate per aver partecipato ad organizzare l’agguato.

Agguato ad Alatri: l’epilogo di un weekend di violenze

L’arma usata per sparare potrebbe essere stato un revolver o una pistola semiautomatica, compatibili con i bossoli trovati a terra. Gli inquirenti ritengono che l’assalto che ha causato la morte di Thomas sia stato il tragico epilogo di due risse avvenute nel weekend precedenti.

Due giorni di scontro che il sindaco Maurizio Cianfrocca aveva anche segnalato alle forze dell’ordine chiedendo loro di intervenire: “L’ultima segnalazione l’avevo mandata proprio lunedì mattina”, ha spiegato il primo cittadino di Alatri all’Ansa.

L’ipotesi della vendetta dopo la caduta di un uomo dalla ringhiera

La prima rissa sarebbe accaduta sabato sera in un vicoletto e poi in piazza. La domenica invece, nei pressi di un bar. Stavolta però sarebbero intervenuti anche degli adulti. Uno di loro sarebbe stato spinto oltre la ringhiera cadendo a terra dopo un volo di qualche metro.

Quindi poi, lunedì sera, la vendetta con l’agguato armato in piazza. Non si esclude che a bordo dello scooter ci fosse un parente dell’uomo spinto oltre la ringhiera e un’altra persona assoldata per sparare contro il gruppo rivale. Ciò confermerebbe la tesi del procuratore di Frosinone Antonio Guerriero che parla di rissa tra bande.

Il ruolo di Thomas, gli amici: “Non c’entra niente”

Resta da capire quale sia stato il ruolo di Thomas Bricca: se fosse proprio lui l’obiettivo dei colpi di pistola o se ci sia stato uno scambio di persona causato da un giubbotto bianco che il diciannovenne indossava, simile a uno posseduto da un altro giovane, vero obiettivo dell’agguato.

Gli amici della vittima continuano a ribadire: “Siamo sicuri al cento per cento che lui non c’entrasse nulla”, dicono. Sembra certo che lunedì sera Thomas si trovava insieme con il gruppo che avrebbe partecipato alle risse.