
Alec Baldwin è stato formalmente incriminato in New Mexico per la morte della direttrice della fotografia del film western Rust, Halyna Hutchins. L’attore, candidato agli Oscar per The Cooler, rischia di passare fino a cinque anni in carcere per omicidio involontario.
“Da noi nessuno è sopra della legge”, ha dichiarato la procuratrice Mary Carmack-Altwies.
Insieme con l’attore è stata rinviata a giudizio anche l’armiera della produzione Hannah Gutierrez-Reid. L’assistente regista David Halls invece, ha patteggiato una condanna alla libertà vigilata.
Halyna Hutchins è morta sul set di Rust a ottobre 2021, colpita da una pallottola vera dell’arma che Baldwin teneva in mano. Ferita di striscio alla spalla anche il regista Joel Souza.
La Procura: “Baldwin al telefono con la famiglia durante l’addestramento alle armi da fuoco”
Le incriminazioni erano state preannunciate il 19 gennaio: “Baldwin era distratto perché stava al telefono con i familiari durante l’addestramento alle armi da fuoco per le riprese”. È l’accusa che arriva da Robert Shilling, investigatore della Procura di Santa Fe, in una dichiarazione sulla probabile causa dell’incidente. Inoltre ha aggiunto che se l’attore avesse eseguito i controlli di sicurezza obbligatori e non avesse puntato la pistola contro Hutchins, la “tragedia non si sarebbe verificata”.
Baldwin in una delle prime testimonianze dopo l’incidente avrebbe ammesso di aver sparato, dichiarazione successivamente smentita con insistenza.
Il vedovo di Hutchins assunto nella produzione del film
Intanto le riprese di Rust continuano non più in New Mexico ma in California. Baldwind è ancora il protagonista, Souza è tornato dietro la macchina da presa e Matthew Hutchins, vedovo di Halyna, lavora nella produzione. Le armi vere sono state eliminate dal set, come ha dichiarato alla Cnn un membro della troupe.