
Ai microfoni di iNews24, il senatore Marco Lisei di Fratelli d’Italia, sull’autonomia differenziata e le dichiarazioni di Donzelli alla Camera.
Domani, 2 febbraio, sarà presentato in Cdm il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Cosa contiene?
“Non essendo nel Consiglio dei ministri, non conosco il contenuto esatto. Ma sono certo che contenga una posizione di equilibrio che garantirà la possibilità per le Regioni di essere ancora più efficienti nell’erogazione dei servizi. E che soprattutto, terrà unito il Paese, non creando territori di serie A e serie B. Su questo non ho dubbi”;
Come spiegherebbe ai cittadini cos’è l’autonomia differenziata?
“Bisogna partire da come nasce l’autonomia differenziata. Nasce dalla riforma del Titolo V della Costituzione, voluta dal centrosinistra. Prevede la possibilità per le Regioni di avere ulteriori risorse per gestire in autonomia alcuni servizi. Questa riforma del Titolo V ha fatto tanti danni. Negli ultimi anni ci sono stati oltre duemila ricorsi sul conflitto tra Stato e Regioni perché non delinea in maniera netta quali siano le rispettive competenze. È chiaro che non si poteva andare avanti in questo modo, quindi è necessario delineare un nuovo percorso giuridico-legislativo che ponga fine ai problemi creati dalla precedente riforma e che attui l’articolo 16 della Costituzione, che prevede appunto, l’autonomia differenziata. Per quanto riguarda le modalità e i contenuti di quest’ultima, è chiaro, va trovato un equilibrio con le Regioni e il Parlamento. In questo percorso si dovrà partire da una proposta, che è quella che verrà formulata. Avremmo potuto partire da altre proposte”;
Quali?
“Pensiamo che una delle prime Regioni che hanno chiesto di dar corso all’articolo 16 della Costituzione, è proprio l’Emilia Romagna del presidente Bonaccini, che oggi sembra aver cambiato idea rispetto all’autonomia differenziata. Credo che fosse dovuto che il governo si facesse carico di questo tema e ponesse un testo base su cui poi il Parlamento si esprimerà, come lo faranno le Regioni. Si spera di trovare un percorso condiviso che porti queste ultime a gestire in maniera efficiente servizi che oggi sono gestiti dallo Stato. Senza che questo possa pregiudicare le Regioni più in difficoltà o il livello dei servizi. È chiaro che non si può discriminare una Regione dall’altra”;
Le critiche arrivano proprio su questo punto: le Regioni non viaggiano tutte alla stessa velocità.
“Le critiche sono prevenute. Senza avere il testo è difficile criticare qualcosa che non esiste. Vedo tanti pregiudizi e preconcetti nei confronti di un’azione del governo che ancora si deve esplicare. Quando vedremo il testo, chi vorrà potrà criticarlo. Dopodiché è ovvio che bisogna capire da che tipo di spesa si vuole partire. La spesa storica è un parametro già in passato oggetto di discussione e non è stato ritenuto idoneo come punto di partenza. Ma questo sarà oggetto del dibattito che si formerà intorno al testo della legge. È chiaro che ci sono Regioni che nell’erogazione di alcuni servizi sono più in difficoltà e non si può pensare di lasciarle indietro”;
Come funzionerebbero i Lep (livelli essenziali delle prestazioni)?
“Servono a indicare criteri minimi su cui fondare i servizi alle Regioni. L’individuazione dei Lep può essere utile per evitare discriminazioni tra Regioni”;
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è atteso alla Camera alle 16 e alle 18 al Senato per un’informativa urgente sulla vicenda Cospito, dopo le parole del deputato di FdI Giovanni Donzelli alla Camera nei confronti del Pd. Che idea si è fatto della vicenda, in particolare sulla fuga delle notizie dal Ministero della Giustizia?
“Che è l’ultimo dei problemi. In questo momento ci sono movimenti eversivi nel Paese che stanno compiendo attentati ed hanno aggredito giornalisti. C’è un tema importante che è quello del 41bis e della necessità che permanga, mentre noi stiamo a pensare a chi ha divulgato cosa. Credo che questa discussione voglia sviare l’attenzione da un’ambiguità che c’è nel centrosinistra: quella di scegliere – legittimamente – di andare a trovare un terrorista in carcere, quando ci sono migliaia di detenuti non così famosi o la polizia penitenziaria in grande sofferenza a causa di anni e anni di depotenziamento della gestione delle carceri. Alcuni esponenti del centrosinistra hanno fatto una scelta. Politicamente non la condivido e credo che dovrebbero spiegare perché l’abbiano fatta. Questo è quello che gli è stato richiesto”;
E sul tema della presunta fuga di notizie?
“Sul tema della presunta fuga di notizie credo che sia l’onorevole Donzelli che il sottosegretario Delmastro abbiano già dato le loro spiegazioni e per me sono assolutamente sufficienti ed esaustive”;
Donzelli non ha intenzione dimettersi dalla vicepresidenza del Copasir. Fratelli d’Italia è d’accordo?
“Assolutamente. Non vedo perché debba dimettersi, dal momento che quello che gli viene imputato non c’entra niente con la funzione che ricopre. Ripeto, al momento è tutto nella legittimità, com’è stato spiegato da Donzelli e Delmastro. Credo che sia una richiesta pretestuosa del centrosinistra per nascondere le proprie ambiguità, su un caso che invece meriterebbe attenzione e una presa di posizione netta. Ovvero mantenere il 41bis e combattere i movimenti anarchici che spesso non si limitano a esprimere un pensiero, ma compiono gesti violenti contro lo Stato. Questo non possiamo tollerarlo. Credo che sia stia spostando l’attenzione non su quello che è importante”.