Agguato ad Alatri, Thomas Bricca è in coma irreversibile

L'ipotesi di reato per ora a carico di ignoti è quella di omicidio volontario. Gli inquirenti sono sulle tracce di quattro persone.

Thomas Bricca - Foto di Ansa Foto
Thomas Bricca – Foto di Ansa Foto

Thomas Bricca è clinicamente morto. La notizia arriva dall’ospedale San Camillo di Roma che parla di “assenza di attività cerebrale” per il 18enne ferito gravemente da un colpo di pistola alla testa ad Alatri, due notti fa.

Il giovane era ricoverato in gravissime condizioni a causa di una lesione cerebrale imponente, fino a ieri sera aveva una minima attività elettroencefalografica residua. Ma questa mattina ha presentato le caratteristiche del coma irreversibile.

Thomas Bricca: si indaga per omicidio volontario

L’ipotesi di reato per ora a carico di ignoti è quella di omicidio volontario. Gli inquirenti sono sulle tracce di quattro persone sospettate con diverso grado di coinvolgimento di aver partecipato all’agguato.

Il cugino di Thomas: “Mio zio è distrutto”

In un’intervista all’Agi, il cugino di Thomas, Daniele Bricca, prima della sua morte, ha ricordato il diciottenne: “Era un ragazzo posato, tranquillo. Non è giusto quello che è successo”. 

Mio zio è distrutto, disperato e come potrebbe essere diversamente? L’ho visto ieri sera, era appena tornato dal San Camillo e mi ha detto che la situazione è drammatica”. 

Il punto sulle indagini: Thomas morto per uno scambio di persona

Intanto continuano le indagini per ricostruire la dinamica dell’omicidio. Sono rivolte a un possibile regolamento di conti tra bande rivali e nel frattempo si cercano quattro persone. Si tratterebbe di persone note alla criminalità locale vicine agli ambienti dello spaccio di droga, che in queste ore hanno fatto perdere le loro tracce. Altre due persone poi, avrebbero avuto un ruolo nella fuga. Gli sviluppi sono attesi nelle ultime ore.

Sul piano delle ipotesi possiamo presumere che si è trattato di uno scontro tra bande contrapposte”. Così il procuratore di Frosinone Antonio Guerrieri, dopo il sopralluogo dov’è avvenuto l’agguato in cui è rimasto vittima il diciottenne.

Evidentemente si trovata con persone che erano identificate dagli sparatori come appartenenti del gruppo contrapposto, poi che ne facesse parte o no lo stiamo accertando”, ha dichiarato all’Ansa.

Il giubbotto

Nelle prime ore delle indagini è emerso il dettaglio di un giubbotto di colore bianco che indossava Thomas Bricca. La ricostruzione della vicenda resta ancora da chiarire completamente. Alle 20.30 di lunedì sera il diciottenne era in compagnia di due amici tredicenni. Improvvisamente nel parcheggio arriva uno scooter con a bordo due persone con il volto coperto da caschi integrali. Il colpo parte, il passeggero scende e ne spara altri due.

Dopodiché risale sul motorino ed entrambi scappano. Le immagini hanno ripreso la scena del passaggio dello scooter T-Max nel parcheggio semibuio.

Un colpo “impossibile”

Tra il presunto obiettivo e gli sparatori ci sono un muretto, la scalinata e i corrimano e per colpire è necessaria una grande mira.

Per questa ragione gli investigatori ritengono che a sparare potrebbe essere stato un adulto, o che in realtà, i due non volevano uccidere, ma solo intimidire con alcuni colpi di avvertimento. Lo scambio di persona potrebbe essere stato dovuto proprio al colore del giubbotto di Thomas.

Da quanto emerso dai rilievi, Thomas Bricca è stato colpito da un colpo quasi “impossibile”, esploso dalla sella di uno scooter posizionato nel parcheggio sottostante, più basso di circa 5 metri rispetto al piano dove si trovava il diciottenne. Invece, in linea d’aria, tra il posto da cui sarebbe partito il proiettile e il giovane passerebbero oltre 20 metri.

E sulla traiettoria ci sono anche ringhiere, che i colpi non hanno toccato. Vicino a Thomas poi, c’erano altri quattro amici che sono rimasti illesi e tutti erano in una zona buia.

Il motivo dell’agguato

Tra le ipotesi, anche quella della vendetta seguita ad una rissa dei giorni precedenti. Ma come detto, gli investigatori non escludono che la vittima possa essere stata colpita per errore, a causa di uno scambio di persona e che l’azione sia parte di una guerra tra bande.