
Alfredo Cospito è stato trasferito nel carcere di Opera a Milano da quello di Sassari. Rischiava la vita dopo aver perso oltre 40 chili durante lo sciopero della fame. Le sue condizioni sono in continuo peggioramento.
Caso Cospito: continuano gli atti vandalici
Il caso si accende dopo gli atti vandalici alle sedi diplomatiche a Berlino e a Bruxelles e le proteste a Roma e a Torino. Altre azioni dimostrative riconducibili ai gruppi anarchici in solidarietà a Cospito si sono verificate in una sede di Telecom Italia a Roma, dove sono state date alle fiamme cinque automobili aziendali brandizzate Tim. Gli investigatori hanno trovato scritte contro il 41 bis firmate con la A cerchiata, simbolo dell’anarchia.
Un’altra azione dimostrativa si è verificata sempre a Roma, quando alcune bottiglie di molotov sono state lanciate contro il commissariato Prenestino. Un’altra a Milano, dove due auto della polizia locale sono state incendiate da molotov.
Perché Cospito è al 41 bis
Alfredo Cospito sta portando avanti lo sciopero della fame da oltre 100 giorni contro il 41 bis, un trattamento che considera ingiustificato. L’anarchico è stato ammanettato per aver gambizzato l’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi ed è stato accusato di aver piazzato due pacchi bomba nel 2006, fuori dalla scuola allievi carabinieri di Fossano. Anche se in quell’occasione non fu registrata alcuna vittima e Cospito stesso dichiarò che si trattò di un atto dimostrativo, è stato condannato a 20 anni per strage.
In estate la Cassazione ha deciso di riqualificare il reato, parlando di strage contro la sicurezza dello Stato, per cui è previsto l’ergastolo ostativo. E dopo aver trascorso alcuni anni in regime di alta sicurezza, ad aprile i giudici hanno deciso di sottoporlo al regime del 41 bis. Il 7 marzo si terrà l’esame della Cassazione sul ricorso presentato dall’avvocato del detenuto.
Caso Cospito, la posizione di Nordio
La vicenda di Alfredo Cospito divide il governo. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio non ha intenzione di revocare all’anarchico il carcere duro: “La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità”, ha dichiarato in riferimento al trasferimento da Sassari a Milano del detenuto. Ma nel comunicato del Consiglio dei ministri si sostiene che “per la parte di propria competenza”, Nordio “ritiene di non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis”.
“Lo Stato non si fa intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.
Giovedì il Comitato di analisi strategica al Viminale
Il mondo legato alla Federazione anarchica informale con i legami militari di Germania, Francia, Spagna, Grecia e Cile, si è riunito attorno alla causa di Alfredo Cospito. Il ministro Piantedosi ha dichiarato che si tratta di una minaccia “che non sottovalutiamo”. Giovedì al Viminale si terrà il Comitato di analisi strategica antiterrorismo per esaminare la situazione.
Caso Cospito: le opposizioni
Le opposizioni si oppongono al 41 bis per Cospito. Carlo Cottarelli, senatore del Pd, ritiene che togliere il carcere duro non è “cedere di fronte al ricatto, cosa sempre sbagliata, ma riconoscere un errore”. D’accordo con lui anche Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, secondo cui se Cospito morisse in carcere diventerebbe un martire, rendendo gli anarchici più forti.
Sul caso si è espressa anche la senatrice Ilaria Cucchi: “Non è un boss mafioso e non ha ucciso nessuno. Costringerlo all’ergastolo ostativo del regime 41 bis è stata una palese forzatura ed un errore colossale”.
Mauro Palma, garante dei detenuti, invita a chiedersi se per Cospito “serva il 41 bis o se per esempio non possa bastare una censura rispetto ad eventuali scritti o forme di comunicazione”.
Minacce a Colosimo (FdI)
Arrivano minacce alla deputata Chiara Colosimo di FdI, che ha pubblicato su un messaggio ricevuto da un presunto anarchico: “Attenta a quando parli di Cospito, brutta fascista inutile”.