La presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, traccia un bilancio dei primi 100 giorni del suo Esecutivo. Lo fa attraverso la sua consueta videorubrica “Gli appunti di Giorgia”, dove indica 5 punti che il suo governo – a detta della stessa premier – ha realizzato della sua agenda. “Il bilancio di questo lavoro, che è una maratona e non sono 100 metri, lo voglio tirare alla fine – ha esordito Meloni – io posso dire che sono ottimista.” Ma quali sono i punti indicati da Meloni? Andiamo a vederli.
L’economia – “L’Italia è in una situazione più solida di quanto alcuni vogliono far credere – esordisce su questo punto Giorgia Meloni – lo spread degli ultimi anni è stato considerato il grande metro di giudizio per valutare lo stato dell’economia italiana. Negli ultimi 100 giorni è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa ha registrato un aumento del 20 per cento, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e che quella ripresa si stabilizzerà. E che l’inflazione tornerà a livelli accettabili.” Secondo la premier, la situazione impone fiducia soprattutto alla luce del prezzo del gas: “dopo l’iniziativa europea del tetto, su cui l’Italia ha avuto un ruolo fondamentale, sta continuando a scendere, e penso che nelle prossime settimane vedremo i risultati di questo lavoro lunghissimo.”
L’agenda Meloni, cosa ha detto la premier riguardo il tema Europa e migranti
Migranti – Molto ricca l’agenda di Giorgia Meloni sul fronte europeo, soprattutto per quanto concerne il tema immigrazione. Questa settimana la premier sarà a Stoccolma e Berlino; oggi riceverà il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e, per i primi di febbraio, si sta programmando una visita all’Eliseo da Emmanuel Macron. I temi sul tavolo sono, appunto, quelli legati all’immigrazione. La premier parlerà con “le principali nazioni” per convincerle ad “aiutarci sulla rotta del Mediterraneo centrale a fare dei passi in avanti. Qualcuno ne è stato fatto, altri ne vanno fatti. Passi in avanti importanti ai quali bisogna aggiungere la capacità che l’Italia ha di avere rapporti bilaterali e contatti, presenza, nel Nord Africa, anche per impedire le partenze e creare lo sviluppo affinché la gente non debba scappare da casa sua. Perché prima del diritto ad emigrare debba esserci quello a non farlo, il diritto a vivere nella propria nazione, quando non viene sfruttata.”
Giustizia – La premier torna poi a parlare del tema giustizia: “Ho lungamente parlato con il ministro Nordio, che è impegnato su una riforma molto seria e ampia che possa garantire tempi certi e massimo delle garanzie per chi è sotto processo e sotto indagine, ma anche il massimo delle garanzie che quando vieni condannato sconti la pena.” Secondo la presidente del Consiglio dei ministri, Stato e certezza della pena devono essere più forti sui “reati più percepiti, come spaccio di droga, furti in appartamento, rapine, troppo spesso non perseguiti negli anni passati.”
Dalla sicurezza al patto per gli anziani: gli altri temi sul tavolo
Sicurezza – Tema da sempre caro alla Destra, quello della sicurezza è un tema che Meloni declina partendo dal progetto “stazioni sicure”: “Sono contenta che il ministro dell’Interno abbia avviato un progetto significativo, Stazioni sicure, con una mobilitazione importante di forze dell’ordine e controlli a tappeto nelle principali stazioni italiane. Si è partiti da Milano, Roma, Napoli, con migliaia di uomini. Perché non è normale che si debba aver paura di prendere il treno quando è buio, o che i turisti debbano avere come prima immagine della città il degrado che si vive nella stazione. Questo progetto che è appena iniziato ha risultati significativi.”
Patto per gli anziani – Infine, nel bilancio di questi primi 100 giorni dell’agenda Meloni, c’è un disegno di legge che secondo la premier “non ha avuto la giusta attenzione”. Vale a dire quello sugli anziani: “Il Patto per la terza età prevede la possibilità per gli anziani in difficoltà di rafforzare l’assistenza domiciliare, con percorsi personalizzati. Vogliamo evitare, quando è possibile, che un anziano finisca in una struttura sanitaria di assistenza.”