Calcio italiano in lutto per Carlo Tavecchio: gaffe, disastri e innovazioni

L'ex presidente della Federcalcio non passerà alla storia

Calcio italiano in lutto per Carlo Tavecchio - Foto di Ansa Foto
Calcio italiano in lutto per Carlo Tavecchio – Foto di Ansa Foto

Un altro weekend di lutto dopo quello che aveva aperto il 2023, con la morte di Gianluca Vialli anche se in questo caso la portata del personaggio è diversa. Perché a 79 anni è scomparso Carlo Tavecchio, ex presidente della Federcalcio per tre anni.

Non era spuntato dal nulla, ma pochi si aspettavano che potesse essere lui il successore di Giancarlo Abete, dimissionato dopo la figuraccia dei Mondiali 2014 in Brasile con l’Italia fuiori al primo turno. Ma Tavecchio, che aveva cominciato la carriera come dirigente sportivo negli anni ’70 a Ponte Lambro, suoi paese nel comasco, ha saputo toccare i tasti giusti.

Da allora infatti aveva scalato i vertici del calcio. Prima presidente del suo club, l’ASD Pontelambrese, poi presidente della Lega Nazionale Dilettanti in Lombardia. Da lì era arrivato a guidare la Lega Nazionale diventando anche vice presidente federale.

Eletto ai vertici della Federcalcio una prima volta nel 2014, convinse Antonio Conte a prendere in mano la Nazionale (almeno fino al 2016). Poi puntò su Giampiero Ventura e fu l’inizio della fine per entrambi. L’ex allenatore del Toro fallì la qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia perdendo lo spareggio con la Svezia nel novembre 2017 a San Siro e così dopo il suo addio arrivò anche quello di Tavecchio.

Nel 2019 però quest’ultimo era tornato a guidare la Lega Dilettanti in Lombardia e il suo nome era indicato tra i papabili come nuovi presidente della Lega di Serie C adesso. Una polmonite bilaterale, per la quale era ricoverato da una settimana in ospedale, gli è stata fatale.

Calcio italiano in lutto per Carlo Tavecchio: le frasi che non passeranno alla storia

Il nome di Carlo Tavecchio è legato ad alcune riforme del calcio moderno, perché era stato uno dei primi ad appoggiare l’avvento del Var. Ma soprattutto alle pagine più sfortunate e polemiche del calcio italiano negli ultimi dieci anni. Perché non c’è stata solo la mancata qualificazione ai Mondiali che l’ha visto protagonista in prima persona.

Ha commesso una serie di gaffe prima e durante la sua presidenza. Su tutte, la frase pronunciata mentre stava analizzando la presunta invasione dei giocatori stranieri nei nostri campionati.

“Le questioni di accoglienza sono una cosa – aveva detto – e quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare. Noi invece diciamo che ‘Opti Pobà è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”. In seguito aveva spiegato che si riferiva alla professionalità e al curriculum richiesti in Premier League per i calciatori in arrivo dall’Africa, ma lui non era razzista. La Uefa gli aveva inflitto 6 mesi di sospensione-inibizione.

Carlo Tavecchio e Giampiero Ventura - Foto di Ansa Foto
Carlo Tavecchio e Giampiero Ventura – Foto di Ansa Foto

Ma era anche spuntato un video, ripreso da Report nel 2014, in cui parlava del calcio femminile: “Finora si riteneva che la donna fosse un soggetto handicappato rispetto al maschio sotto l’aspetto della resistenza, del tempo, dell’espressione atletica. Invece abbiamo riscontrato che sono molto simili”.