Napoli, studenti in piazza

Scuole fatiscenti, caduta di calcinacci, infiltrazioni d’acqua, frequenti allagamenti. Questi, in sintesi, i motivi che hanno spinto alcune centinaia di studenti dell’Uds (Unione degli Studenti) a scendere in piazza a Napoli. L’appuntamento era in piazza Garibaldi, di fronte la stazione centrale, dove gli studenti e le studentesse hanno chiesto a gran voce di incrementare gli investimenti in edilizia scolastica. Presente anche una folta delegazione del “Marconi” di Giugliano in Campania, scuola che da mesi è chiusa. Con gli studenti costretti a fare lezione dividendosi in turni mattutini e pomeridiani in varie strutture del Comune.

“Basta un’allerta meteo per metterci in pericolo – denunciano in piazza – di frequente, quando piove, troviamo stanze allagate e caduta di calcinacci dai tetti. In questo modo non possiamo più andare avanti. A essere leso è il diritto stesso allo studio.” Il corteo, cui partecipavano alcune delegazioni delle scuole di Napoli e della sua area metropolitana, ha attraversato pacificamente corso Umberto. Fino al sit-in organizzato in piazza Matteotti, dove ha sede la Città Metropolitana (ex Provincia). Gli studenti hanno chiesto, a gran voce, un incontro con i rappresentanti istituzionali dell’ente che si occupano di investimenti nell’edilizia scolastica.

Durante il corteo sono stati ricordati anche gli studenti morti durante i progetti di alternanza scuola-lavoro. Come Lorenzo Parrelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta. Alcuni studenti si sono dipinti le mani di rosso a simboleggiare il sangue di queste vittime innocenti. Al centro delle rivendicazioni alcune ‘vertenze’ simbolo come quella – per l’appunto – dell’istituto Marconi di Giugliano, con gli studenti senza una sede, o di Ischia, dove la precarietà determinata da continui allarmi per il maltempo rende difficile la prosecuzione serena degli studi.