
A tredici anni dal terremoto a L’Aquila, il governo italiano è stato condannato in sede civile a risarcire i familiari delle vittime.
La Presidenza del Consiglio dovrà risarcire con 6 milioni di euro 20 parti civili per le rassicurazioni prospettate da Bernardo De Bernardinis, ex numero due del Dipartimento nazionale di Protezione civile, già condannato a due anni di reclusione con sentenza passata inosservata. A dicembre sono state riconosciute a 30 parti civili 8 milioni di risarcimento.
Terremoto de l’Aquila: cosa avrebbe fatto De Bernardinis
Secondo il Tribunale civile del capoluogo abruzzese, le rassicurazioni rese da De Bernardinis una settimana prima del sisma de L’Aquila, condizionarono le abitudini dei cittadini che rimasero in casa invece di trovare riparo all’estero. Il bilancio delle vittime fu di 309 persone. Migliaia invece i feriti e altrettanti furono costretti ad abbandonare le loto case.
Si tratta della seconda sentenza della battaglia legale intraprese dalle avvocate Maria Teresa Di Rosso e Silvia Catalucci, che va avanti nel 2010 in sede civile nei confronti della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui la Commissione Grandi Rischi è un organo consultivo.
Il risarcimento sarà diviso tra i familiari delle vittime sulla base dei danni subiti, quindi non sarà diviso in parti uguali.