
Questa mattina è apparso davanti al gip Andrea Bonafede, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità a Matteo Messina Denaro è considerato dalla magistratura un uomo d’onore riservato, al quale il capomafia si sarebbe rivolto per comprare la casa in cui ha abitato fino al giorno dell’arresto e della Giulietta con cui si spostava.
Continuano le perquisizioni
Il vero Andrea Bonafede è accusato di associazione mafiosa. Intanto proseguono per perquisizioni a tappeto dei carabinieri del Ros e del Nucleo investigativo di Trapani nella casa di Messina Denaro. Tra gli oggetti trovati, diversi occhiali da sole tra cui Ray-Ban e una bottiglia di champagne, e ancora un’immagine della mostra di Flavia Mantovan dal titolo Facce da Mafiosi.
Messina Denaro non compare in Tribunale
Il boss Matteo Messina Denaro ha rinunciato a comparire all’udienza preliminare nel procedimento che vide coinvolti padrini, gregari della mafia agrigentina e l’avvocata Angela Porcello. La sua posizione era stata stralciata perché il capomafia era latitante e in questi casi la legge prevede che il provvedimento venga sospeso. Il processo nasce da un’indagine della Dda che portò a decine di arresti. Una parte si è concluso con pene comprese tra i 10 mesi e i 20 anni e sono stati condannati anche un poliziotto e un agente penitenziario con l’accuso di accesso abusivo al sistema informatico e rivelazioni di segreto d’ufficio.
Il concessionario: “Era impossibile capire che fosse Messina Denaro”
Sul Corriere della Sera, il concessionario Giovanni Tummarello che ha venduto la Giulietta a Matteo Messina Denaro, racconta di essere rimasto profondamente segnato dall’aver scoperto che quell’uomo, Andrea Bonafede, in realtà era il capomafia.
Dopo aver saputo del suo arresto e riconosciuto in tv l’uomo, ha continuato il suo lavoro “pur con grande inquietudine. Ma confesso che alla fine della giornata mi tremavano le gambe”, racconta al Corriere. Tummarello ha anche aggiunto: “Da una settimana non ho più una vita. Sono passato sui media da un fiancheggiatore di un capomafia a quello che lo ha fatto arrestare. Ecco, quel che vorrei ora è riprendere un’esistenza normale. Non ho nulla da rimproverarmi. Era impossibile capire chi fosse. Messina Denaro sembrava davvero un uomo qualunque”.