
Ritrovato gli “storici” occhiali di Matteo Messina Denaro: i Ray-Ban con lenti marroni che il boss indossava da ragazzo, prima della latitanza. A effettuare la scoperta sono stati i carabinieri durante una perquisizione nella casa di famiglia del boss a Castelvetrano, dove Messina Denaro viveva con la madre prima – appunto – di darsi alla latitanza. Gli occhiali erano all’interno di una valigetta. Nella stessa casa sono stati ritrovati, fra le altre cose, una bottiglia di Champagne e alcuni libri. Tra cui uno intitolato “Facce da mafiosi”.
L’abitazione si trova in via Alberto Mario a Castelvetrano, provincia di Trapani. Molte sono le foto da giovane dove il boss appare con gli occhiali ritrovati. I militari dell’Arma hanno trovato anche una foto del giovane Messina Denaro, che era già nota, accanto a quella del padre: don Ciccio, morto nel 1998. Intanto quest’oggi, 25 gennaio, c’è stato l’interrogatorio di garanzia di Andrea Bonafede all’interno del carcere Pagliarelli di Palermo. Il geometra, incensurato, è accusato di aver prestato la sua identità al boss. Dovrà così rispondere di associazione mafiosa. Secondo il gip, che ha accolto la richiesta di misura cautelare del procuratore Maurizio de Lucia, Bonafede sarebbe uomo d’onore estraneo al giro “stretto” del boss. Uomo utile ad allontanare i sospetti degli investigatori.
Champagne e occhiali griffati nel covo del boss. Gli scontrini della Coop
Nel corso delle indagini sono spuntati anche alcuni filmati che ritraggono il boss all’interno del supermercato Coop di Campobello di Mazara. “Ricordo un signore con un cappello, come quello che ho visto nelle fotografie risalenti al giorno in cui lo hanno arrestato. Ho visto la sua sagoma e non il volto.” Queste le dichiarazioni di un dipendente del supermarket di Viale Risorgimento ai giornalisti. I carabinieri sono giunti al punto vendita dopo aver scoperto uno scontrino fiscale un sacchetto all’interno del covo di via San Vito. Il primo a essere scoperto dopo l’arresto di Messina Denaro e del suo autista Giovanni Luppino. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche Vincenzo e Antonio Luppino, figli di Giovanni.