Sciopero dei benzinai: da stasera distributori chiusi in tutta Italia

Gli impianti resteranno chiusi "per ricordare a tutti che le politiche di prezzo al pubblico non sono imputabili ai gestori", scrivono i sindacati.

Sciopero benzinai 25-26 gennaio 2023 - Foto di Ansa Foto
Sciopero benzinai 25-26 gennaio 2023 – Foto di Ansa Foto

Era già stato confermato nei giorni scorsi, al termine del tavolo con governo terminato con una fumata nera. Adesso è ufficiale: Faib Confesercenti, Fegica e Ficisc/Anisa Concommercio hanno proclamato lo sciopero del 25 e 26 gennaio.

Sciopero dei benzinai: quando inizia e quando finisce

Sulla rete ordinaria si terrà dalle 19 di martedì 24 alle 19 di giovedì 26 gennaio, mentre in autostrada comincerà dalle 22 di martedì 24 e terminerà alle 22 di giovedì 26 gennaio.

Per protestare contro la vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria e gli inefficaci provvedimenti del governo che continuano a penalizzare solo i gestori senza tutelare i consumatori. Per scongiurare nuovi aumenti del prezzo dei carburanti”. Questo è il messaggio che chi vorrà fare benzina si troverà apposto ai distributori da questa sera, martedì 24 gennaio.

Ma i motivi dello sciopero dei distributori, come abbiamo visto nelle scorse settimane, non si fermano qui.

Gli impianti resteranno chiusi anche “per ricordare a tutti che le politiche di prezzo al pubblico non sono imputabili ai gestori, il cui margine medio di guadagno (3 centesimi al litro) rimane invariato a prescindere dal prezzo finale al consumatore”.

Per quanto riguarda il decreto trasparenza, i benzinai protestano soprattutto contro le sanzioni previste a loro carico se non rispettano l’obbligo dell’esposizione del cartello sul prezzo settimanale.

Sindacati: “Ristabilire la verità dei fatti”

Il Governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di “trasparenza” e “zone d’ombra” solo per nascondere le proprie responsabilità ed inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono. Ristabilire la verità dei fatti diviene quindi prioritario, per aprire finalmente il confronto di merito“, scrivono in una nota le organizzazioni sindacali.