Intercettazioni, Varchi (FdI) a iNews24: “Persone sbattute in prima pagina prima del processo: non è più tollerabile”

Carolina Varchi - Foto di Ansa Foto
Carolina Varchi – Foto di Ansa Foto

“Chi corrompe o spaccia nell’ambito di un contesto criminale di stampo mafioso, comunque deve essere perseguito con gli stessi strumenti a disposizione”. Ai microfoni di iNews24Carolina Varchi, deputata capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia alla Camera.

Onorevole, la premier Giorgia Meloni ha chiarito che bisogna mettere mano a un certo tipo di intercettazioni. Quali?
Le intercettazioni sono uno strumento di ricerca della prova molto importante, soprattutto per i reati di allarme sociale come mafia e terrorismo e quelli ad essi connessi. Quindi è pacifico che nessuno ha mai pensato di modificarle su questo. Dopodiché ci sono altri fenomeni che meritano un momento di riflessione”;

A quali riflessioni si riferisce?
Da un lato ci sono i costi delle intercettazioni, che differiscono nella quantità e nel costo della singola prestazione da Procura a Procura. Secondo me è opportuno che ci sia un tariffario unico in tutta Italia. Non è pensabile che i costi cambino da città in città: siamo il Paese che spende le cifre più elevate per intercettare”;

Si sta discutendo dell’uso delle intercettazioni…
In questo caso va fatta una riflessione non sull’uso, ma sull’abuso che si fa di questo strumento. Mi riferisco alla prassi di trascrivere anche conversazioni non attinenti all’oggetto delle indagini e ancor peggio alla diffusione delle intercettazioni, indebita, impropria e inopportuna agli organi di stampa. Ci sono persone che ben prima di entrare in un’Aula di Tribunale per spiegare le proprie difese, vengono massacrate e sbattute in prima pagina. Questo non è più tollerabile”;

Quali potrebbero essere i metodi per limitarne l’abuso?
Nella scorsa legislatura avevamo avanzato delle proposte e sicuramente questo governo, al suo interno, avvierà una riflessione per individuare gli strumenti. Si dovrebbe rendere ancor più stringente l’obbligo alla non diffusione, prevedendo sanzioni più gravose. Le norme di fatto esistono già, ma non vengono disattese”;

Cosa fare invece, per limitare i costi delle intercettazioni?
Si potrebbe pensare a una razionalizzazione dei costi. Capire cioè, quali intercettazioni siano effettivamente importanti e prevedere un tariffario unico. Il partito ha sempre avuto la stessa posizione: le intercettazioni sono uno strumento importantissimo e vanno mantenute per i reati di maggior allarme sociale. A latere va aperta una riflessione su alcune storture del sistema”;

Nel caso dei reati contro la Pubblica Amministrazioni o quelli per droga, è possibile che vengano fuori, nel corso delle indagini, legami con ambienti mafiosi. Quindi qual è il criterio con cui si valuta se le intercettazioni sono o meno importanti?
Una risposta di metodo l’abbiamo già data in occasione del decreto Rave, che contiene la norma per l’ergastolo ostativo. L’ostatività è stata mantenuta per tutti i reati teleologicamente connessi a quelli di mafia. Quindi il metodo è tracciato: chi corrompe o spaccia nell’ambito di un contesto criminale di stampo mafioso, comunque deve essere perseguito con gli stessi strumenti a disposizione”;

Ci sono davvero tensioni con il ministro Carlo Nordio?
All’interno del partito, leggendo la rassegna stampa, ci siamo davvero interrogati se ci fosse sfuggito qualcosa. Perché quello che abbiamo letto di scontri tensioni non corrisponde minimamente alla realtà in cui operiamo. Bene ha fatto il presidente Meloni a chiarire questo concetto. Ricordo che le idee del ministro Nordio erano ben note prima del suo ingresso in Fratelli d’Italia e noi le abbiamo accolte ben volentieri. È stato candidato, eletto e proposto da Meloni in persona come ministro. Quindi c’è condivisione totale e risulta davvero difficile immaginare che possano esserci momenti di scontro su strumentalizzazioni di dichiarazioni. Nel partito c’è piena fiducia al ministro Nordio, la cui cultura personale e giuridica servirà per le riforme che la giustizia attende da troppo tempo”.