
Guerra in Ucraina: la Germania è pronta ad autorizzare la Polonia ad inviare carri armati Leopard all’Ucraina. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, alla quale è seguito l’annuncio del ministro della Difesa di Berlino Boris Pistorius di una imminente decisione sul tema dei carri armati di fabbricazione tedesca Leopard.
La Germania si prenderà il tempo necessario per decidere, perché ha molti fattori da considerare, come ha dichiarato Pistorius in un’intervista con la tv tedesca Ard. Baerbock ha dichiarato anche che Berlino “non si opporrà” al desiderio della Polonia: “Se ci viene posta la richiesta allora non ci opporremo”, ha affermato la ministra alla tv frncese Lci dopo il vertice con il cancelliere Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. “Per il momento la domanda non è stata posta” dalla Polonia, che prima di inviare i carri armati Leopard deve fare richiesta ufficiale alla Germania. “Sappiamo quanto siano importanti questi carri armati ed è per questo che ne stiamo discutendo ora con i nostri partner. Dobbiamo assicurarci che le vite delle persone vengano salvate e il territorio dell’Ucraina liberato”.
Guerra in Ucraina, Leopard: la risposta della Russia
La questione dei carri armati Leopard rischia di peggiorare ulteriormente i rapporti dell’Occidente con la Russia. “L’incontro di Ramstein e le forniture di armi pesanti a Kiev non lasciano dubbi sul fatto che i nostri nemici cercheranno di sbranarci o addirittura di distruggersi all’infinito. E hanno armi a sufficienza per farlo. Potrebbero anche iniziare a produrne di nuove, se necessario”. Queste le parole scritte su Telegram dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, arrivando a due conclusioni. La prima è che “sarebbe molto difficile”. La seconda invece, “nell’eventualità di un conflitto prolungato, a un certo punto potrebbe comparire una nuova alleanza militare, composta da quei Paesi che saranno infastiditi dagli americani” e dai loro alleati. Secondo Medvedev, il mondo ritroverà la stabilità quando di Usa abbandoneranno l’Europa e “ciò che resterà dei poveri ucraini, a meno che non sia troppo tardi”.
Leopard: cosa succede tra Usa e Germania
Ma la questione dei Leopard rischia di deteriorare anche i rapporti tra Germania e Stati Uniti. Lo sostiene di Süddeutsche Zeitung in un articolo ripreso dai media ucraini. Washington si sarebbe indignata perché Berlino avrebbe pubblicamente stabilito condizioni per la fornitura dei Leopard all’Ucraina, accettando il trasferimento solo se gli Usa avessero fornito i loro tank Abrams: “Gli alleati Nato della Germania hanno reagito con aperta incomprensione o rabbia malcelata alla decisione del cancelliere Olaf Scholz di non promettere di fornire all’Ucraina carri armati Leopard. Il tono del governo degli Stati Uniti è stato particolarmente tagliente”, si legge nell’articolo.
Guerra in Ucraina: oggi in Italia si discute sull’invio delle armi nel 2023
Intanto in Italia oggi, lunedì 23 gennaio, l’Aula della Camera comincerà l’esame del decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione del governo a inviare le armi in Ucraina. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato e entro giovedì dovrebbe arrivare l’ok definitivo anche da Montecitorio.
Borrell: “Su Leopard idee diverse tra gli Stati membri, vedremo”
“Oggi non prenderemo nessuna decisione sulla nuova trance di aiuti militari all’Ucraina nel quadro dello European Peace Facility, ma spero di raggiungere un’intesa politica”. Così l’Alto Rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell, in arrivo al Consiglio Affari esteri di Bruxelles. “A Ramstein si sono prese decisioni molto buone, ci sono stati risultati concreti e poi ogni Paese decide a livello nazionale: la Germania si è impegnata molto nei confronti dell’Ucraina e non si deve parlare solo dei carri armati. Certo, il presidente Zelensky li chiede, ma ci sono idee diverse all’interno degli Stati membri e oggi ne parleremo“, ha dichiarato Borrell, aggiungendo che oggi si affronterà anche il tema del decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.