Ristrutturazioni e case green, l’Italia è indietro ma l’UE spinge: problema fondi

L'orizzonte temporale è chiaro, non c'è più tempo

Ristrutturazioni e case green
Ristrutturazioni e case green, l’Italia è indietro (Inews24.it)

Europa a due velocità e Italia di rincorsa: è questo il quadro che emerge osservando i progressi nell’efficientamento energetico. In effetti negli ultimi tre anni tra Ecobonus e Superbonus il settore di ristrutturazioni e case green nel nostro Paese ha subito una decisa accelerata che però non basta.

Soprattutto alla luce della direttiva alla quale sta lavorando l’Unione Europea, per spingere ad una prestazione energetica nel mondo dell’edilizia. Tutto punta al traguardo del 2050, quando tutti i Paesi dell’Unione dovrebbero essere in linea con le nuove tabelle. Ma c’è anche un traguardo intermedio, quello che prevede una riduzione delle emissioni pari ad almeno il 55% entro il 2030.

Ecco perché da Bruxelles sta per partire una direttiva che punta in specifico a migliorare le prestazioni degli edifici con il massimo rispetto dell’ambiente. Tutti interventi che sono stati anche previsti con i vari bonus edilizi nati negli ultimi anni in Italia, dai pannelli solari ai metodi di riscaldamento e condizionamento.

La direttiva Ue mantiene le attuali classi energetiche che vanno dalla A considerata la migliore alla G considerata come meno efficiente. Entro i prossimi 7 anni anche in Italia tutti gli edifici, anche le villette monofamiliari, dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica, ma c’è un problema di fondo.

Ristrutturazioni e case green, l’Italia è indietro: i vari bonus del governo non bastano

In un mondo ideale anche l’Italia potrebbe adeguarsi. Nel nostro Paese assolutamente impossibile, almeno non con quei termini temporali. Perché i fondi statali per le ristrutturazioni e le case green sono ancora insufficienti per coprire tutti gli interventi che servirebbero. E quindi di conseguenza i singoli proprietari non riuscirebbero solo con le loro forze economiche a fronteggiare le spese.

Dal 2020 a oggi in effetti l’ammontare complessivo delle spese nelle ristrutturazioni edilizie e riqualificazioni energetiche è andato crescendo solo per merito del Superbonus e provvedimenti annessi. Per avere un quadro più chiaro della situazione quindi meglio prendere i dati del 2019.

Secondo quanto raccolto dall’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, erano stati spesi 49 miliardi di euro per le ristrutturazioni. Ma per la riqualificazione erano stati spesi solo 3,5 miliardi di euro contro 23 complessivi. Nel 2022 invece, secondo i dati Enea, per gli efficientamenti sono stati spesi 39 miliardi di euro, approfittando degli Ecobonus e Superbonus.

Italia fondi ristrutturazioni
In Italia i fondi per le ristrutturazioni green non bastano (Inews24.it)

Il Superbonus finora è stato richiesto per circa 350 mila immobili ma in effetti i lavori effettuati non miglioreranno di molto la loro classe energetica. E da qui ai prossimi 24 mesi la cifra coperta dal Bonus andrà sempre più ad abbassarsi, diventando quindi meno conveniente.