
L’allarme era già stato suonato tre mesi fa dalla Caritas in occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà e ora è rilanciato anche da Oxfam. In Italia le famiglie in povertà sono in aumento, pari ad almeno 2 milioni, mentre i ricchi sono sempre più ricchi.
Un’analisi complessiva, quella portata dalla Confederazione internazionale di organizzazioni non profit che lotta contro la povertà globale. La disuguaglianza che già era molto evidente prima della pandemia, negli ultimi tre anni è diventata enorme anche nel nostro Paese.
Ed è tutto certificato, nero su bianco, nel rapporto che Oxfam ha presentato al World Economic Forum appena aperto a Davos. Il succo della ricerca è emblematico, perché la disuguaglianza non conosce la parola crisi. Così dal 2020 a oggi la ristretta fetta di multimilionari nel mondo non sembra aver accusato il peso di Covid e rivoluzioni nelle abitudini quotidiane. La stragrande maggioranza delle famiglie sì, anche in Italia.
Il dato che fa riflettere è soprattutto uno, come si legge nel rapporto. In Italia “i super ricchi con patrimoni superiori ai 5 milioni di dollari (pari allo 0,134% degli italiani) erano titolari, a fine 2021, di un ammontare di ricchezza equivalente a quella posseduta dal 60% degli italiani più poveri”.
Questo significa in concreto che almeno “due milioni di famiglie vivono in povertà assoluta”. Ma esiste anche una pesante disuguaglianza dei redditi netti che piazza l’Italia tra gli ultimi Paesi nella Ue.
Famiglie povere in Italia: le cifre di Oxfam, l’unico rimedio è tassare di più i ricchi
L’analisi sull’Italia rientra in un conto globale fatto da Oxfam nei cinque continenti. In generale il quadre che emerge è molto simile, perché la ricchezza è sempre nelle mani di pochi mentre aumentano le famiglie sotto la soglia di povertà.
“Dal 2020 l’1% più ricco – è scritto nel rapporto – ha trattenuto per sé quasi il doppio dell’incremento della ricchezza netta globale, rispetto alla quota del restante 99% della popolazione mondiale”. E quindi “le fortune dei miliardari aumentano di 2,7 miliardi di dollari al giorno, mentre almeno 1,7 miliardi di lavoratori vivono in Paesi in cui l’inflazione supera l’incremento medio dei salari”.
L’Italia non fa eccezione, per molti motivi. Un tasso d’inflazione mai registrato così alto negli ultimi 30 anni, aumento incondizionato dei prezzi, la crisi del settore energitoc che hanno acuito le conseguenze della pandemia. Così nel nostro Paese, la ricchezza del 5% della popolazione più abbiente (pari al 41,7% della ricchezza nazionale netta) a fine 2021 era superiore a quella detenuta dall’80% più povero (31%).
A questo si aggiunge che la povertà assoluta “rimasta stabile nel 2021 dopo un balzo significativo nel 2020, questa interessa il 7,5% delle famiglie (1 milione 960 mila in termini assoluti) e il 9,4% di individui (5,6 milioni di persone)”.
Secondo Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International, urge un sistema fiscale più equo, con un maggiore prelievo sugli individui più facoltosi. “Un’imposta del 5% sui grandi patrimoni potrebbe generare per i Paesi riscossori risorse da ridistribuire per obiettivi di lotta alla povertà a livello globale affrancando dalla povertà fino a 2 miliardi di persone”.