Caro-benzina: cosa prevede il decreto del governo

Il provvedimento rinnova per il primo trimestre del 2023 i buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per i lavoratori dipendenti. 

Pompa di benzina - Foto di Pexels.com
Pompa di benzina – Foto di Pexels.com

I distributori di benzina dovranno esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti che ogni giorno verrà elaborato dal Ministero dell’Ambiente. La decisione è stata presa ieri dal governo, con un decreto ad hoc a tutela dei consumatori per fermare la speculazione e il rincaro dei prezzi che si è verificato quando è terminato lo sconto sulle accise.

Sulla rete autostradale invece, si va verso un tetto agli aumenti del costo alla pompa. Il provvedimento obbliga le stazioni di servizio a esporre i cartelli con il prezzo medio di vendita affiancato a quello proposto dal singolo gestore.

L’Antitrust è chiamata a vigilare sull’assenza di possibili cartelli sul prezzo da parte dei benzinai, mentre la Guardia di Finanza controllerà che la norma venga rispettata.

Caro-benzina, le sanzioni previste nel decreto

In caso di violazione sono previste sanzioni e le recidive possono portare anche alla sospensione delle attività da 7 a 90 giorni.

Il decreto è stato proposto a tutela dei consumatori dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e rinnova per il primo trimestre del 2023 i buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per i lavoratori dipendenti.

La decisione è stata presa dopo un tavolo a Palazzo Chigi che si è tenuto ieri tra la premier Giorgia Meloni, il ministro Giorgetti e il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana. Nei giorni scorsi infatti, le Fiamme Gialle erano state chiamate a verificare l’esistenza delle speculazioni.

La task foce della Guardia di Finanza

Dalla task force è emerso che in molte stazioni di rifornimento urbane il costo della benzina aveva superato i 2 euro al litro. In autostrada invece, si aggirava intorno ai 2,5 euro. L’Antitrust ha chiesto alla Guardia di Finanza di acquisite la documentazione relativa ai controlli e delle oltre 2.800 violazioni accertate.

Caro-energia: il dibattito politico sulle accise

Intanto tra maggioranza e opposizione ferve il dibattito sull’aumento dei prezzi. Lega e Fratelli d’Italia danno la colpa alle speculazioni, mentre Forza Italia crede che si debba tornare allo sconto sulle accise. Anche le opposizioni replicano che la responsabilità sono da scaricare sulla decisione del governo di non rinnovare il taglio delle accise.

La decisione del governo di non confermare il taglio delle accise sulle benzine non è stata presa a cuor leggero. È una misura che costa oltre un miliardo al mese, il governo ha deciso di utilizzare quelle risorse per finanziare tutte le misure sociali”. Queste le parole del ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in difesa dello stop alla proroga del taglio delle accise.

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin invece, parla di stabilizzazione dei prezzi: “Dai dati abbiamo rilevato che dovrebbe esserci una stabilizzazione dei prezzi. Non dobbiamo puntare il dito e dire che sono tutti speculatori, si tratta di monitorare”.