I 37 migranti della Ocean Viking sono sbarcati al porto di Ancona nella notte del 10 gennaio. Erano stati salvati lo scorso 7 gennaio al largo della Libia. Ma il viaggio verso il capoluogo marchigiano è stato tutt’altro che tranquillo, come mostra un video girato a bordo dalla Ong SOS Méditerranée. “Come previsto, il tempo è gravemente peggiorato. I 27 sopravvissuti sulla OceanViking devono fare i conti con venti da 40 nodi e onde fino a 6 metri. Quasi tutti soffrono di mal di mare. Tutto ciò poteva essere evitato con l’assegnazione di un #PortoSicuro più vicino.”
La nave è comunque riuscita ad arrivare in porto nonostante il mar Adriatico in tempesta. Tutt’ora è attraccata alla banchina 22 del porto di Ancona. Doveva ripartire entro le ore 10, ma si stanno ancora completando attività di rifornimento. Sulla stessa banchina 22, domani verso le ore 8, attraccherà la nave di Msf Geo Barents con 73 migranti a bordo, tra cui 18 minorenni. L’arrivo era previsto per oggi, ma le stesse condizioni del mare che ha dovuto affrontare la Ocean Viking ne hanno ritardato l’approdo. Intanto, i minori della Ocean Viking sbarcati ad Ancona andranno a Senigallia.
A bordo della Ocean Viking, i minori non accompagnati saranno ospitati a Senigallia
Saranno ospitati in una struttura della Caritas a Senigallia i 17 minori stranieri non accompagnati arrivati ad Ancona con la Ocean Viking, insieme a 20 adulti: sono stati soccorsi la scorsa settimana al largo della Libia. A loro si dovrebbero aggiungere domani gli altri minorenni in arrivo con la Geo Barents che trasporta in tutto 73 migranti. La permanenza a Senigallia sarà temporanea, i ragazzi dovrebbero essere tutti ricollocati in strutture per minorenni. Gli adulti a bordo della Ocean Viking saranno distribuiti tra vari centri di accoglienza sul territorio delle Marche. Quelli della Geo Barents dovrebbero invece essere destinati fuori regione.
Intanto non si arresta lo scontro tra Ong e ministro Piantedosi. L’Italia, scrive in una nota Medici Senza Frontiere, “ha rifiutato categoricamente le nostre richieste. Non abbiamo quindi altra scelta che obbedire e proseguire verso nord, verso Ancona. Aderire alle indicazioni delle autorità, però – puntualizza – non significa essere d’accordo. La nostra posizione rimane invariata: è inaccettabile mandarci ad Ancona mentre altri porti idonei sono molto più vicini, soprattutto in queste condizioni meteo.️ Questo è contro il diritto marittimo internazionale e il miglior interesse dei sopravvissuti”.