Diesel, nuova stangata in arrivo: cosa sta succedendo?

A Palazzo Chigi, il punto della situazione dei prezzi, per valutare ogni ulteriore azione di contrasto alle speculazioni sui prezzi dei carburanti. 

Distributore di carburante - Foto di Pexels.com
Distributore di carburante – Foto di Pexels.com

Il prezzo del carburante continua a salire e per evitare le speculazioni il governo ha deciso di agire attraverso i controlli della Guardia di Finanza.

I prezzi alla pompa di benzina, secondo Quotidiano energia, sale a 1,965 euro mentre quello del diesel è a 2,023 al litro. Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,821 euro al litro contro l’1,814 del 5 gennaio. Il prezzo medio del diesel self è invece 1,879 euro al litro contro l’1,875. Sarebbero questi i prezzi comunicati dai gestori dell’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Incontro a Palazzo Chigi con la GdF

Oggi a Palazzo Chigi è previsto un incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana. Sul tavolo, il punto della situazione dei prezzi, per valutare ogni ulteriore azione di contrasto alle speculazioni sui prezzi dei carburanti.

La denuncia del Codacons

La situazione sta allarmando non poco le associazioni dei consumatori, con il Codacons in testa: “Un pieno di benzina costa in media 8,9 euro in più rispetto a fine dicembre, che equivale a una maggiore spesa su base annua di circa +214 euro ad automobilista, dove i listini si avvicinano anche ai 2,5 euro al litro, è evidente che qualcosa non torna sul fronte dei prezzi alla pompa. Il rialzo di benzina e gasolio era ampiamente atteso come effetto dell’aumento delle accise, ma al netto della maggiore tassazione la componente di prezzo che non risente di Iva e accise avrebbe dovuto scendere per effetto del forte calo delle quotazioni del petrolio, sceso in questi giorni abbondantemente sotto gli 80 dollari al barile. Non si capisce poi, come due pompe dello stesso marchio, ma ubicate in zone diverse, possano vendere lo stesso carburante con differenze di prezzo di anche 20 centesimi al litro”.