
Fare il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a dicembre. Il calcolo arriva dal Codacons e fa preoccupare molto gli automobilisti, soprattutto perché la stima è una maggiore spesa annua di circa 214 euro.
“È evidente che qualcosa non torna sul fronte dei prezzi alla pompa”, sottolinea l’associazione a tutela dei consumatori. “Il rialzo di benzina e gasolio era ampiamente atteso come effetto dell’aumento delle accise, ma al netto della maggiore tassazione, la componente di prezzo che non risente di Iva e accise avrebbe dovuto scendere per effetto del forte calo delle quotazioni del petrolio, sceso in questi giorni abbondantemente sotto gli 80 dollari al barile”.
Caro-benzina: i controlli anti-speculazione
Il Governo italiano sta monitorando la situazione alle stazioni di servizio per evitare fenomeni speculativi. La Guardia di Finanza e il Garante per la Sorveglianza dei prezzi stanno effettuando controlli e già nei prossimi giorni potrebbero fornire i primi dati all’esecutivo sulle verifiche effettuate.
Il brusco aumento è stato causato, come detto, anche dal ripristino delle imposte sui carburanti, che fa oscillare, spesso superandola, quota 2 euro al litro, ma non solo.
Ad attivarsi è stato anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, chiedendo “a Mister Prezzi un monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per evidenziare subito ogni anomalia”.
Salvini: “Qualcuno fa il furbo”
“Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c’è della speculazione in corso sui prezzi della benzina ed è bene che la Finanza faccia dei controlli. Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,7 euro e altri a 2,4. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.