
Il caro-energia è il principale tema contenuto nella legge di Bilancio 2023. Il governo Meloni ha destinato 21 dei 35 miliardi disponibili ad interventi mirati a calmierare i prezzi.
Il primo atto contenuto nella manovra è il contenimento del costo delle bollette, attraverso l’azzeramento degli oneri generali di sistema e degli oneri per lo smantellamento del nucleare.
Carburanti: stop al taglio delle accise
Tuttavia il governo non ha confermato il taglio delle accise sui carburanti. Il 31 dicembre 2022 sarà quindi l’ultimo giorno in cui si potrà fare benzina con lo sconto di 18 centesimi al litro, che Meloni aveva già ridotto a fine novembre da 30 centesimi.
Aumenteranno anche i pedaggi autostradali
L’ulteriore novità per gli automobilisti è il decreto ministeriale firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e da quello dell’Economia e delle Finanze, che stabilità l’entità degli aumenti delle tariffe autostradali a partire dal 2023.
Carburanti: quanto è costato il taglio delle accise allo Stato
Le associazioni dei consumatori sono contro l’eliminazione degli sconti. Secondo il Centro Consumatori Italia, con lo stop alla riduzione delle accise sui carburanti, le spese per i trasporti su gomma aumenteranno di 5,2 miliardi nel 2023 e i rincari contribuiranno a far schizzare anche l’inflazione dello 0,4%.
La misura tuttavia, è stata costosa per le casse dello Stato. Quando lo sconto era di 30 centesimi è costata circa 7,3 miliardi di euro e ne hanno beneficiato tutti i cittadini a prescindere dal reddito.
I prezzi di diesel e benzina sono comunque scesi rispetto ai mesi scorsi grazie al calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali. La costante discesa dei prezzi ha già compensato l’aumento delle accise.