Sparatoria a Parigi, 3 morti, fermato un uomo francese: scontri con la polizia sul posto

Il luogo della tragedia è il "centro culturale curdo Ahmet-Kaya. Quattro persone ferite, due delle quali in gravi condizioni.

Sparatoria Parigi - Foto di Ansa Foto
Sparatoria Parigi – Foto di Ansa Foto

Sale a tre morti il bilancio delle vittime della sparatoria avvenuta al numero 16 di Rue d’Enghien, nel centro di Parigi.

La Procura fa sapere che due delle persone rimaste ferite sono in gravi condizioni: “Ci sono tre morti, una persona in stato di emergenza assoluta, 2 in stato di emergenza relativa e anche il fermato è ferito, in particolare al volto”, ha dichiarato Laure Beccuau, procuratrice.

Il quotidiano Le Parisien specifica che il luogo della tragedia è il “centro culturale curdo Ahmet-Kaya”, confermando che un “uomo di circa 70 anni ha aperto il fuoco contro diverse persone”. 

Proteste in strada

Sul posto è arrivato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin che ha dichiarato: “I luoghi di incontro dei curdi saranno protetti 24 ore su 24 da una guardia statica”, così come “le rappresentanze diplomatiche turche”. 

Dopo le sue parole improvvisamente la situazione è degenerata, quando i cittadini curdi sono insorti perché non si sentono protetti. Sono in corso tafferugli con la polizia, che ha dovuto usare gas lacrimogeni dopo l’intervento del ministro dell’Interno, mentre i manifestanti curdi si erano radunati nei pressi del luogo dell’attacco. Sul posto la situazione è molto tesa e gli scontri tra polizia e manifestanti continuano. I cittadini lanciano pietre, ruote di bicicletta e anche segnali stradali alla polizia. Un poliziotto sarebbe stato ferito, come riporta Paul Abran, giornalista de Le Parisien.

Si ricomincia, non ci state proteggendo, ci stanno uccidendo”, hanno urlato, come riporta Le Parisien, i membri del centro culturale Ahmed Kaya. Il 9 gennaio del 2013 tre attivisti curdi del Partito del Lavoratori del Kurdistan (Pkk) sono stati uccisi a Parigi nello stesso deciso arrondissement. L’inchiesta è ancora in corso ed aveva rilevato il coinvolgimento di membri dei servizi segreti turchi.

Ma Julien Bayou, deputato del decimo arrondissement, ha dichiarato: “Dato il profilo dell’aggressore, lo scenario non è necessariamente legato ai fatti del 2013. Ma per la comunità curda, riunitasi in modo pacifico, è difficile crederci”. 

La polizia parigina ha invitato i cittadini e i turisti ad “evitare il settore”, teatro dell’evento e in un messaggio pubblicato su Twitter ha chiesto di “lasciar intervenire i mezzi di soccorso”. Un uomo è stato fermato dopo la sparatoria e ora si trova ricoverato in ospedale, dopodiché verrà ascoltato dagli inquirenti.

Chi è il presunto responsabile della sparatoria a Parigi

La magistratura ha aperto un’inchiesta per “assassinio, omicidio volontario e violenze aggravate”, come riferisce la Procura di Parigi citata da Bfm-Tv.

Il presunto responsabile dell’accaduto sarebbe un 69enne francese, William M, “pensionato della Sncf”, compagnia ferroviaria della Francia, dove lavorava come “conducente”, come riposta Le Parisien.

I precedenti giudiziari

Secondo le informazioni raccolte da BFMTV, avrebbe precedenti giudiziari. L’anno scorso era già stato indagato per tentato omicidio dopo aver attaccato un campo migranti a Parigi, armato di una sciabola.

Su Twitter, Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi scrive: “Grazie alle forse dell’ordine per l’intervento decisivo questa mattina durante il terribile attacco nel decimo arrondissement. Un pensiero alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco. Una cellula psicologica aprirà presso il Municipio del deciso arrondissement”.

I cittadini sono sotto choc. Una negoziante della zona, citata da France Press ha raccontato che “sette, otto spari sono stati esplosi in strada, è stato il panico totale. Siamo rimasti chiusi all’interno”.