L’inflazione affossa la tredicesima: 2mila euro in meno in due anni

La tredicesima cresce ma, al contempo, crescono anche i rincari. L’inflazione sta erodendo sempre più il potere d’acquisto delle famiglie italiane, tanto che – anche a Natale – in molti sono costretti a rivedere le proprie spese all’insegna del risparmio. Secondo l’Istat, Bolzano è la città più cara in cui vivere.

Inflazione, aumenti record

Cresce la tredicesima ma, purtroppo, l’inflazione va di pari passo. Se non più veloce. Dopo l’annus horribilis del 2020 e il leggero aumento del 2021, quest’anno l’ammontare complessivo della tredicesima dovrebbe assestarsi intorno ai 45,7 miliardi di Euro. Oltre 2 miliardi in più rispetto a dicembre 2021, dato l’incremento del numero degli occupati. Qui arrivano, però, le dolenti note: il caro energia ha fatto sì che la quota destinata alle bollette sia aumentata del 47,1 percento. Per un totale di quasi 15 miliardi, per la bellezza di 5 miliardi in più rispetto all’anno passato. Un terzo dell’ammontare complessivo delle tredicesime, così come spiega Confesercenti.

Secondi l’analisi effettuata da ODM Consulting per il Sole 24 Ore, la perdita del potere d’acquisto dei consumatori durante quest’anno è pari a 2mila Euro. Su 728 aziende analizzate, nel primo semestre 2022 assistiamo a una lieve crescita delle retribuzione rispetto al 2021 (+2,8 percento). Aumenti che non bastano, però, a far fronte all’inflazione. Ma quali sono le città che, in tal senso, se la vedono peggio? L’Istat ha comunicato i dati dell’inflazione di novembre nelle regioni e città monitorate, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia.

Inflazione record: quali sono le città italiane dove vivere costa di più

Per quanto concerne i capoluoghi, in vetta alla classifica troviamo Bolzano con un’inflazione pari al 12,3 percento per una maggior spesa aggiuntiva – in media – di 3269 Euro su base annua. Segue, sul secondo gradino del podio, Bologna. Dove l’inflazione del 13,1 percento genera una spesa aggiuntiva di pochissimo inferiore, pari a 3268 Euro. Al terzo posto un’altra città dell’Emilia-Romagna: Ravenna, con un +13,5 percento pari a una spesa supplementare di 3262 Euro. Al quarto posto Milano (+12%, +3258 euro), poi Forlì Cesena (+13,3%, 3214 euro), Modena (+13%, 3142 euro), al settimo posto Varese (+11,7%, +3085 euro). All’ottavo posto ecco la prima città del Centro-Sud Italia: Catania, che ha il record dell’inflazione più elevata d’Italia, +15,3%, pari a 3037 euro. Al nono posto torniamo al Nord: Trento (+11,5%, 3010 euro). Chiude la top ten Piacenza, che con +12,4% è la prima città a scendere sotto i 3.000 euro di maggiori costi (2997 euro).