Manovra, cambia la rivalutazione delle pensioni: le novità

L'innalzamento a 600 euro per gli over 75 è previsto solo per il 2023 e gli aumenti arriveranno dall'Inps tra marzo e aprile. 

Coppia di anziani - Foto di Pexels.com
Coppia di anziani – Foto di Pexels.com

Le pensioni cambiano ancora. Nella corsa finale verso l’approvazione il governo ha deciso di aggiustare il tiro andando incontro alle richieste dei partiti di maggioranza. In particolare, dal punto di vista previdenziale, la spunta Forza Italia.

Un emendamento dell’esecutivo modifica la norma della rivalutazione automatica delle pensioni tra il 2023 e il 2024. Sale all’85% dell’inflazione la rivalutazione degli assegni compresi tra 4 e 5 volte il minimo. Oggi la quota è al 90% dell’inflazione, ma l’attuale versione finanziaria prevedeva l’80%.

Nel caso delle pensioni più alte invece, gli scaglioni vengono rivisti al ribasso. Dal 55 al 53% per quelle tra 5 e 6 volte il minimo. Dal 50 al 47% tra 6 e 8 volte il minimo; da 40 al 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35 a 32% oltre 10 volte il minimo (oltre 5mila euro). La piena rivalutazione resta invariata per le pensioni fino a 4 volte il minimo.

L’aumento vale solo per il 2023

Tra gli emendamenti c’è anche una precisazione sulle pensioni minime. L’innalzamento a 600 euro per gli over 75 è previsto solo per il 2023 e gli aumenti arriveranno dall’Inps tra marzo e aprile.

Opzione donna

Non cambia invece, per ora, Opzione donna. Al momento prevede per il 2023 il prepensionamento a 60 anni, che può essere ridotto di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di due anni.

Questa norma è destinata a tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide dal 74% in poi e licenziate o dipendenti da aziende in crisi con le quali è in corso un tavolo.