
Manovra economica, cambia anche l’assegno unico universale per le famiglie, con un rafforzamento per categorie specifiche.
Il costo della misura nella legge di Bilancio vale 1,5 miliardi di euro e prevede l’aumento, per il 2023, del 50% degli imposti per ciascun figlio con meno di un anno. Lo stesso incremento è indirizzato anche alle famiglie con tre o più figli, per ciascun bimbo di età compresa tra 1 e 3 anni. L’emendamento aumenta la maggiorazione a 100 a 150 euro e la rende strutturale. La condizione però, è che l’Isee familiare sia inferiore a 40mila euro.
Assegno unico familiare, come cambiano gli importi
La somma dell’assegno unico familiare è progressivo. Significa che minore è il valore dell’Isee, maggiore è l’importo. Attualmente oscilla tra 175 euro (Isee fino a 15mila euro) e 50 euro (Isee pari o superiore a 40mila) per ogni figlio minorenne a carico.
Dal 2023 dovrebbe cambiare per i figli fino a un anno di età o da tre in su. L’assegno minimo dovrebbe passare da 50 a 75 euro.
Tutela per i disabili
L’Assegno unico familiare è previsto anche per ogni figlio con disabilità senza limiti di età e sarà aumentato anche l’importo per tutti i genitori di figli disabili fino a 21 anni.
Assegno unico familiare: presentare o no la domanda?
Dal 2023 l’Inps dovrebbe provvedere a liquidare in modo automatico l’assegno unico a chi l’ha già ricevuto l’anno precedente. Ma questo automatismo non vale per tutte le famiglie che non l’hanno ancora richiesto o per quelle che hanno presentato la domanda ma non è stata accolta.
Dal primo marzo 2023 l’Inps comincerà ad erogare la seconda annualità dell’assegno unico familiare a tutte le famiglie che hanno presentato la domanda tra gennaio 2022 e febbraio 2023. Ma chi non l’ha ancora richiesto dovrà presentare la domanda, così come chi si è visto respingere la domanda.