
Lo smart working sarà prorogato per il 2023 ma con qualche novità. Un emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra prevede che potranno beneficiare del lavoro da casa i lavoratori fragili e i genitori di figli minori di 14 anni.
La modifica non è ancora stata approvata ma è tra gli super emendamenti al vaglio della Commissione. L’ok definitivo alla legge di Bilancio è atteso in Aula a Montecitorio martedì 20 dicembre, e la maggioranza punta all’ok della Camera prima di Natale. Il 28 dicembre è la data designata per il passaggio in Senato. Insomma, i tempi stringono per evitare l’esercizio provvisorio.
Gli emendamenti principali riguardano le pensioni, il tetto al contante, l’obbligo del Pos, il Superbonus, partite Iva e Flat tax, il Bonus Cultura e il cuneo fiscale.
Smart working: la proroga sarà inserita nel decreto Milleproroghe
La volontà dell’esecutivo, nel caso dello smart working è inserire la proroga nel prossimo decreto Milleproroghe. Sarebbe destinata sia ai lavoratori pubblici sia privati fino al 31 dicembre 2023.
I requisiti previsti per poter beneficiare dello smart working
Le persone considerate “fragili” sono quelli che, tramite una certificazione medica, risultano pazienti oncologici, immunodepressi, disabili gravi o con terapie salvavita in corso.
Per i genitori di figli con meno di 14 anni sono previsti alcuni requisiti. Possono ricorrere allo smart working solo se entrambi lavorano e svolgono mansioni compatibili con il lavoro da casa. Inoltre nessuno dei due deve percepire la Naspi (disoccupazione) o essere in cassa integrazione.