
Le multe stradali potrebbero aumentare in base al reddito. La decisione del governo Meloni allineerebbe l’Italia ad altri Paesi europei come la Finlandia, dove il valore delle sanzioni è calcolato sulla base della ricchezza di chi ha commesso l’infrazione.
A dare l’annuncio, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, durante la presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale: “Nell’ambito della revisione del codice della strada che Salvini ha annunciato, svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, perché se la sanzione ha evidentemente natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata”.
Multe in base al reddito: i Paesi europei dove già vige la regola
Tra i Paesi europei dove questa regola vige già da tempo, ci sono anche la Germania, la Danimarca, la Svezia, la Francia, la Svizzera, il Belgio e la Gran Bretagna, che ha introdotto la norma nel 2017.
Ansa spiega che in Uk le multe sono suddivise in base alla gravità delle infrazioni. Variano tra il 25% e il 175% del reddito settimanale a seconda della trasgressione, con un tetto massimo fissato a 2.500 sterline per le autostrade e a 1000 per la viabilità. In Finlandia invece, la sanzione può arrivare a un sedicesimo dello stipendio e non c’è alcun limite.
Azione: “Gli evasori pagheranno al minimo o niente”
L’idea del governo Meloni non convince Azione. Osvaldo Napoli, responsabile delle Infrastrutture e dei Trasporti del partito di Carlo Calenda spiega: “Non conosce soste l’impegno della destra di trasferire il ceto medio sotto la soglia della povertà. L’ultima follia, perché di questo si tratta, è la proposta del viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami, di prevedere le multe per infrazioni al codice della strada da pagare in base al reddito. Non contento di tagliare la rivalutazione delle pensioni superiori a 5 volte il minimo, il governo pensa a una misura socialista (di sociale non c’è nulla). Qualche anno fa un altro socialista, Walter Veltroni, immaginò di introdurre l’abbonamento Atac da pagare sempre in proporzione al reddito. Così, pagando tasse, tributi e gabelle in base al reddito, si potrà costruire la società del “socialismo reale” che non è riuscita al Pci”.
E continua: “Piccola questione al viceministro Bignami: gli evasori fiscali, totali o parziali, pagheranno le multe al minimo o per niente. Suggerimento alla presidente Meloni: chieda e pretenda da tutti i componenti del governo di sottoporre alla sua attenzione ogni dichiarazione. Si risparmierebbero tante idiozie agli italiani frastornati da tanti fuochi d’artificio”.