Price cap al gas, verso la bocciatura, Fratin: “Troppo alto, si rischia la speculazione”

L'idea Ue è far scattare un price cap di "ultima istanza" sui mercati Ttf solo quando il rialzo sarà "straordinariamente elevato".

Gilberto Pichetto Fratin - Foto di Ansa Foto
Gilberto Pichetto Fratin – Foto di Ansa Foto

Price cap al gas,così com’è non è quello che ci aspettavamo”. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin fa un passo indietro dopo una riunione tra i 15 Paesi che avevano chiesto il tetto al prezzo del gas annunciando che “c’è la condivisione di non aderire”. 

La decisione, spiega, “è probabile che sarà rimandata ai premier e ai capi di Stato del prossimo Consiglio europeo”, precisando che insieme con i colleghi europei valuterà la proposta nel dettaglio anche se alle condizioni attuali lascia insoddisfatti.

Occorrono dei correttivi. Il tetto c’è ma è molto alto“, ha spiegato Fratin. “Al punto che potrebbe trasformarsi in uno stimolo alla speculazione, in una spinta verso l’alto del prezzo, anziché rappresentare un freno”. In poche parole, secondo i Paesi critici, così com’è il price cap al gas potrebbe non risolvere il problema per cui è stato pensato e che in particolare il governo italiano sta cercando di contrastare: la speculazione.

Price cap al gas: anche la Francia lo definisce insufficiente

A fare da eco al ministro italiano c’è la ministra alla Transizione Energetica Agnès Pannier Runacher, secondo la quale il piano proposto dalla Commissione taglia l’aumento dei prezzi solo in casi eccezionali. Il testo quindi è definito “insufficiente” dal momento che non mette in campo riforme strutturali. “Non c’è una risposta all’esplosione dei prezzi del gas alla quale deve far fronte l’industria europea”. 

Perché gli Stati non sono convinti del piano Ue

Gli Stati membri non sono convinti del piano della Commissione in particolare sulle modalità di applicazione. L’idea Ue è far scattare un price cap di “ultima istanza” sui mercati Ttf solo quando il rialzo sarà “straordinariamente elevato” e a due condizioni. La prima è il superamento dei 275 euro per megawattora e la seconda è che questa soglia sia superata per due settimane di fila.

La posizione dell’Estonia

Il price cap quindi è molto elevato rispetto a quanto avrebbero voluto i Paesi sostenitori della misura. “Per noi resta fondamentale la sicurezza di approvvigionamento. Se i prezzi sono alti possiamo compensare ma non possiamo compensare la mancanza di forniture. La proposta sul tavolo è ok, ma il meccanismo deve essere temporaneo e funzionare solo in caso di picchi estremi”, ha dichiarato la ministra per gli Affari economici estone Riina Sikkut, la cui linea è quella della Germania e dei Paesi Bassi.