Manovra, La Pietra (FdI) a iNews24: “Non accettiamo lezioni da chi ha governato male l’Italia negli ultimi anni”

Patrizio Giacomo La Pietra - Foto di Ansa Foto
Patrizio Giacomo La Pietra, Giorgia Meloni – Foto di Ansa Foto

Ai microfoni di iNews24, Patrizio La Pietra, sottosegretario per le Politiche Agricole e Forestali, sulla manovra economica.

Nella manovra di bilancio ci sono delle iniziative, ma non tutte quelle che l’Esecutivo aveva promesso di mettere in campo. Ad esempio, l’aggiustamento del reddito di cittadinanza: siete soddisfatti?
Bisogna sempre cercare di fare meglio, ma viste le condizioni date non era facilissimo fare una manovra in questo contesto. Quindi ci siamo concentrati molto sulle priorità: tra queste c’è il costo dell’energia, una delle cose più impellenti in questo momento. Sicuramente siamo soddisfatti perché in un mese siamo riusciti a dare un cambio di rotta”;

Tra i cambi di rotta c’è il reddito di cittadinanza…
Diamo ai percettori un anno di tempo per trovare un’occupazione, anche con l’aiuto dello Stato. Non possiamo far passare il messaggio che puntiamo solo sull’assistenzialismo e non sulla crescita economica. L’unica vera strada è creare nuovo lavoro”;

Anche sulle pensioni non c’è la rivoluzione attesa: quanto tempo ci vorrà per nuove modifiche?
Mancano le risorse. Il ragionamento che stiamo facendo è questo: non ci stiamo muovendo secondo logiche elettorali e slogan per avere il consenso. Abbiamo cercato di dare risposte alle istanze più urgenti in un contesto molto difficile. Siamo pronti ad elaborare tutte le giuste modifiche anche sulle pensioni e a farlo confrontandoci con tutti, soprattutto con Lega e Forza Italia, chiaramente sulla base delle risorse disponibili”;

Forza Italia avrebbe voluto fondi maggiori per i giovani e gli anziani…
Anche il questo caso ci siamo mossi secondo le risorse a disposizione. Ripeto, non stiamo facendo una politica secondo le logiche elettorali, ma cerchiamo di dare risposte in merito alle esigenze più urgenti. Anche in questo caso però, abbiamo provato ad invertire la rotta intervenendo con la decontribuzione del 3% sui redditi fino a circa 20mila euro, che favorirà le assunzioni. Siamo intervenuti sulle pensioni e abbiamo messo in piedi il primo step della regola del “più assumi e meno paghi”, ossia contributi azzerati per una maggiore occupazione o per la trasformazione dei contratti a tempo determinato in indeterminato, per giovani sotto i 36 anni, donne e percettori del reddito di cittadinanza. Sono piccoli passi fatti sulla base delle risorse disponibili, che ci stanno avviando verso riforme più importanti”;

Il Pd ha annunciato una manifestazione contro la manovra e porta avanti l’idea del salario minimo, mentre le modifiche al reddito di cittadinanza trova contrario il  Movimento 5 Stelle. Potrebbe esserci un’interlocuzione con loro?
Beh, noi vogliamo interloquire con tutti. Certo è che non ci si può basare su posizioni demagogiche a prescindere. È chiaro che l’opposizione faccia il suo lavoro e contesti la manovra. Per quanto riguarda il tema del salario minimo, noi abbiamo un sistema di contratti collettivi tra i migliori al mondo e una serie di contratti e sottocontratti territoriali. I lavoratori sono estremamente tutelati. Certo è che bisogna stare molto attenti sul ragionamento del salario minimo, perché si rischia di incidere sui costi delle aziende. Se queste ultime ci rimettono sono costrette a licenziare le persone. Quindi per noi è importante tagliare il cuneo fiscale, come già abbiamo iniziato a fare”;

Calenda invece, ha chiesto un incontro con la premier Giorgia Meloni perché ritiene la manovra “lacunosa”. Mancano, secondo il Terzo polo, più investimenti su sanità, welfare. E la promessa di abolire la Fornero, si sarebbe trasformata in “un intervento idiota”.
Calenda è sempre un personaggio molto folkloristico per certi aspetti. Però comunque fa sorridere che proprio lui lanci giudizi così netti e definitivi come se avesse la verità in mano. Purtroppo non ce l’ha e il suo esempio non è stato dei migliori. Ha governato male l’Italia, prima come esponente del Pd, poi con il suo gruppo politico in un governo che al suo interno aveva enormi contraddizioni. Calenda è stato ministro dello Sviluppo Economi e non mi sembra che si sia distinto per gli ottimi risultati raggiunti, anzi. Mi sembra che abbia lasciato tante vertenze aperte come il caso Ilva, passando per Fincantieri. Noi siamo aperti al confronto ma non accettiamo lezioni da chi ha governato male l’Italia negli ultimi anni”.