
I voucher lavoro sono stati reintrodotti nella manovra economica del governo Meloni. Sono i cosiddetti buoni rivolti al lavoro occasionale e stagionale e destinati quindi, al settore dell’agricoltura, horeca (hotel, ristoranti, bar) e dei servizi alla persona (lavori domestici nello specifico).
La normativa attuale del settore prevede che si possa ricorrere alla prestazione occasionale per compensi complessivamente non superiori ai 5mila euro all’anno. Questo importo, con la nuova Legge di Bilancio, dovrebbe salire a 10mila euro.
Viene ampliata anche la possibilità di usare i voucher per imprese e datori di lavoro che abbiano fino a dieci dipendenti a tempo indeterminato. Il limite attuale è cinque lavoratori con un contratto a tempo indeterminato.
I voucher avranno valore nominale di 10 euro lordi all’ora, quindi 7,50 euro netti.
Voucher lavoro: cosa sono
I voucher lavoro (o buoni lavoro) sono un sistema di pagamento che i datori di lavoro possono usare in casi di lavoro accessorio, ovvero svolto in modo discontinuo, al di fuori di un contratto di lavoro normale. Sono esentasse per chi li riceve come pagamento e li può avere anche chi è in pensione.
Il pagamento dei contributi da parte dell’azienda è ridotto. C’è la copertura Inail per infortuni, ma non danno diritto alla malattia, maternità, disoccupazione.
Come funzionano i voucher lavoro
Il datore di lavoro li acquista all’Inps, o anche in tabaccheria, in banca o alle Poste ed ha un margine di tempo prestabilito per usarli. Il lavoratore a sua volta li può riscuotere all’Inps. La cifra che gli viene pagata, come detto, non è 10 euro, ma 7.50. La differenza viene trattenuta per pagare le prestazioni contributive all’Inps e l’assicurazione Inail.