Un terremoto di magnitudo 5.6 ha seminato morte e distruzione a Giava. L’isola più popolosa dell’Indonesia, una delle zone del pianeta più esposte ai terremoti, è stata devastata da un sisma con epicentro nella zona collinosa di Cianjur. Almeno 252 le vittime accertate, 2.200 le case crollate, oltre 5.300 gli sfollati. Numeri impressionanti purtroppo destinati a salire in quanto molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie.
Indonesia, terremoto devasta Giava: sentito anche a 100 chilometri di distanza
Molti dei feriti hanno riportato fratture, e centinaia di persone sono state curate nel parcheggio di ospedali per il timore di altri crolli. Nella zona è saltata la corrente elettrica, creando difficoltà anche alle comunicazioni e ostacolando il lavoro dei soccorritori. Si teme anche il pericolo frane e valanghe lungo le strade della zona, se nelle prossime ore dovesse piovere, un’eventualità molto probabile vista la stagione. Il terremoto è stato sentito distintamente per alcuni minuti anche a Giacarta, 100 chilometri a nord-ovest, dove sono stati evacuati alcuni grattacieli.
Nella capitale non sono stati riportati danni, ma le oltre 25 scosse di assestamento registrate nelle due ore successive hanno contribuito a mantenere alta la tensione nell’area del sisma, con alcune zone ancora isolate a causa di smottamenti che ostruiscono le strade. L’Indonesia si estende lungo la cosiddetta “Cintura di fuoco”, l’area sismica e vulcanica più pericolosa al mondo, che abbraccia l’intero Oceano Pacifico e copre estesi punti di contatto tra placche tettoniche.
Decine di terremoti si registrano ogni anno nell’arcipelago, sia sulla terraferma che nel mare adiacente; nella storia recente, il più distruttivo è stato il sisma di magnitudo 9,1 del 26 dicembre 2004, che causò un catastrofico tsunami responsabile di centinaia di migliaia di morti non solo in Indonesia ma anche in altri Paesi affacciati sull’Oceano Indiano.