
Oggi pomeriggio, lunedì 21 novembre, il Consiglio dei ministri varerà la nuova manovra economica: una legge di bilancio che va verso i 32 miliardi, di cui due terzi saranno destinati all’emergenza energia. Dopo il Cdm, il ddl passerà in esame alla Commissione Bilancio della Camera, per poi approdare in Aula intorno al 20 dicembre. Dopodiché è previsto un passaggio in Senato prima di Natale o poco dopo.
I punti fermi sono il taglio al cuneo fiscale fino a tre punti per i redditi bassi, il superamento della legge Fornero e una prima stretta al reddito di cittadinanza. Vediamo le novità punto per punto.
Misure alternative allo scudo fiscale
Si va verso lo stop allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero. La maggioranza ha avviato una riflessione per strumenti alternativi per far emergere i capitali non dichiarati.
Famiglia e natalità
La manovra potrebbe contenere un raddoppio da 100 a 200 euro della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei familiari con quattro o più figli e 100 euro in più per i nuclei familiari con figli gemelli, fino ai tre anni di età. Le proposte sono state avanzate dal Ministero della Famiglia e il bonus dovrebbe decorrere dal 2023.
La ministra Eugenia Roccella ha a che proposto di istituire un fondo di 68 milioni dedicato ai centri estivi a favore dei ragazzi, a decorrere dal 2023.
Tra gli interventi c’è l’incremento della dotazione del fondo per le misure anti-tratta pari a circa 2 milioni in più per il 2023 e 7 in più per il 2024.
Tra le altre norme c’è la riassegnazione di risorse non spese per la certificazione della parità di genere e il rifinanziamento di centri anti-violenza e case rifugio con 10 milioni in più a partire dal prossimo anno.
Fisco e tetto al contante
Sarebbe confermato nella manovra il taglio di 2 punti del cuneo fiscale introdotto dal governo Draghi, per un costo di 3,5 miliardi. Il provvedimento conterrà anche il pacchetto sulla tregua fiscale.
Resta fuori l’ipotesi di una tassa piatta incrementale per i dipendenti, a favore di un intervento per rendere più vantaggiose le aliquote sui premi di produzione. La Flat tax verrà estesa al 15% per autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85mila euro.
Si punta anche allo stralcio delle cartelle fino a mille euro per le annualità fino al 2015 e sanzioni ridottissime, al 5% e pagamento dimezzato per le cartelle tra i mille e i 5mila euro.
La manovra dovrebbe contenere anche il rialzo a 5mila euro del tetto al contante, che era stato eliminato dal Dl Aiuti Quater, non essendo urgente.
Si prevede anche una riduzione o l’azzeramento per un anno dell’Iva su pane, pasta e latte e Iva ridotta al 5% su prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile, cioè gli assorbenti.
Tra le ipotesi ci sarebbe una tassa sulle consegne a domicilio per favorire il commercio in prossimità.
Pensioni
Per quanto riguarda le pensioni si va verso Quota 103, che permette di andare in pensione a 62 anni e 41 di contributi. La manovra dovrebbe contenere anche la proroga di Ape sociale e di Opzione donna.
Made in Italy
100 milioni per il 2023 potrebbero essere stanziati per sostenere le misure per la valorizzazione e la tutela del Made in Italy.
Potrebbe essere rifinzanziato per un altro anno il bonus tv e decoder, che prevede uno stanziamento di 100 milioni. Il rifinanziamento è per due contributi già esistenti: uno per l’acquisto tv con la rottamazione di un apparecchio non conforme, con l’erogazione di un solo contributo per famiglia, pari al 20% della spesa nel limite di 100 euro. L’altro riguarda l’acquisto di tv senza rottamazione o di decoder, con un contributo per le famiglie con Isee fino a 20mila euro.
Un altro contributo di un milione potrebbe essere usato per rafforzare gli aiuti ai piccoli birrifici che producono birra artigianale e tre milioni di euro dal 2023 al 2025 per un fondo per l’alfabetizzazione mediatica e digitale e tutela dei minori nell’ambito dei media digitali.
Le proposte sono state avanzate dal Ministero dell’Industria e del Made in Italy.
Caro-energia
Nella manovra è prevista una misura per i cittadini messi in ginocchio dalla crisi del Covid e dalla crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina. Si va verso la rateizzazione delle tasse dichiarate ma non pagate degli ultimi tre anni.
L’entità della manovra resta intorno ai 30-32 miliardi. Di questi, 21 andranno alle misure contro il caro-energia fino a fine marzo.