Il missile abbattutosi sulla Polonia potrebbe essere partito da territorio ucraino per colpire un ordigno russo. È quanto apprende la Cnn da fonti americane qualificate. I funzionari statunitensi hanno aggiunto che le valutazioni dell’intelligence sono state discusse durante la riunione di emergenza convocata dal presidente Joe Biden subito dopo il fatto. A Margine del vertice G20 a Bali. Non trovano riscontri, insomma, le prime ipotesi che avevano parlato di missili russi sulla Polonia. Cosa che avrebbe generato un’escalation a dir poco preoccupante, dato che la Polonia è un Paese Nato.

Missili sulla Polonia, i danni

Lo stesso presidente polacco, Andrzej Duda, fa sapere dall’account Twitter ufficiale della presidenza che “Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato. Sottolineo: non abbiamo prove precise che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia.” Prende sempre più corpo l’ipotesi dell’incidente, costato la vita a due persone che in quel momento si trovavano sul posto. Il Cremlino, dal canto suo, ha definito “misurata” la reazione degli Stati Uniti. Un atteggiamento “in contrasto con le dichiarazioni” di altri Paesi, come riferisce l’agenzia Rio Novosti.

Missili sulla Polonia, il Cremlino: “Dagli Usa reazione misurata”

Il portavoce del Cremlino, Dimitruy Peskov, nel sottolineare apprezzamento per la reazione degli USA, critica aspramente la Polonia. La quale, secondo il Cremlino, aveva tutti i mezzi per affermare sin da subito che i missili caduti su territorio polacco, nei pressi del confine ucraino, non erano in dotazione alle forze armate russe. I missili S-300 non sono, infatti, nella disponibilità dell’esercito del Paese guidato da Putin. Man mano che il tempo passa l’allarme di una possibile escalation si attenua.