
Il missile che ieri sera è caduto in Polonia provocando due morti dopo la pioggia di oltre 100 razzi russi, ha messo in agitazione il mondo intero. L’Europa è sotto choc, la Nato in allerta, in un contesto internazionale in cui i leader mondiali sono riuniti al G20 di Bali.
Ma “non abbiamo prove precise che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia”, ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda.
Per la prima volta un Paese dell’Alleanza Atlantica è stato colpito direttamente in un conflitto. Si sta cercando di capire la dinamica della vicenda e intanto si dibatte sull’articolo 4 della Nato che la Polonia potrebbe invocare, anche se ha deciso di non farlo. Varsavia ha messo in allerta alcune unità militari, ha richiesto una riunione di emergenza della Nato, ma ha scelto una linea di estrema cautela in attesa del risultato delle indagini.
I Paesi avvieranno consultazioni formali per appurare se la minaccia esiste e come rispondervi, con decisioni eventualmente prese all’unanimità.
Cosa prevede l’articolo 4 della Nato
Quest’ultimo prevede che “le parti si consulteranno ogni qualvolta, a giudizio di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti siano minacciate”.
Biden: “Missile era della contraerea ucraina”
Secondo alcune indicazioni, pare che il razzo che ha colpito il villaggio della Polonia orientale era un missile proveniente dall’Ucraina. Lo ha confermato anche il presidente Usa Joe Biden, precisando che la tipologia dell’arma è un missile appartenente al sistema s-300. Il ministero degli Esteri polacco ha confermato che il razzo è di fabbricazione russa e ha convocato l’ambasciatore russo per “spiegazioni dettagliate”.
Secondo Biden, l’ipotesi che il missile arrivato in Polonia sia stato lanciato dalla Russia, è “improbabile, a vedere la traiettoria, che il missile sia stato lanciato dalla Russia, ma vediamo. Le informazioni preliminari contestano questa ipotesi che sia stata la Russia. Io non voglio dirlo fino a che non abbiamo fatto un’indagine completa”.
Il documento del G7 e della Nato
La stessa cautela arriva dal resto del mondo, come si sostiene anche nel comunicato finale dei leader del G7 e della Nato diffusa dall’Ue: “Condanniamo i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato martedì su città e infrastrutture civili ucraine. Abbiamo discusso dell’esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia, vicino al confine con l’Ucraina. Offriamo il nostro pieno sostegno e assistenza alle indagini in corso in Polonia. Siamo d’accordo di rimanere in stretto contatto per determinare i passi successivi appropriati man mano che le indagini procedono”.
“Invito tutti i polacchi a mantenere la calma di fronte a questa tragedia. Dobbiamo esercitate moderazione e cautela”, ha detto Mateusz Morawieki, primo ministro polacco.
Zelensky: “Messaggio della Russia al G20”
“La Russia ora promuove una teoria del complotto secondo cui sarebbe stato un missile della difesa aerea ucraina a cadere in territorio polacco. Questo non è vero”, ha twittato il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba.
Ad incalzare la teoria ci ha pensato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che rivolgendosi ai partecipanti del G20, ha dichiarato: “Fra di voi c’è stato un terrorista” e che il missile finito in Polonia costituisce “un autentico messaggio della Russia al G20″.
Mosca spedisce le accuse al mittente
Mosca spedisce le accuse al mittente, affermando che la caduta in Polonia dei missili sono state un tentativo di “provocare uno scontro militare diretto tra la Nato e la Russia, con conseguenze per l’intero pianeta”. Così il vice rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Dmtry Polyansky.
Intanto un aereo della Nato che volava sopra lo spazio aereo polacco ha tracciato il missile. Lo ha confermato un funzionario militare. I dati “con le tracce radar sono stati forniti alla Nato e alla Polonia”.
Erdogan: “Negoziati il prima possibile”
“Non dobbiamo insistere sul fatto che il missile caduto in Polonia sia stato lanciato dalla Russia, sarebbe una provocazione”. Così il presidente turco Recep Tayyp Erdogan a Bali. “È possibile che si tratti di un errore tecnico”. Ed ha ribadito la necessità dei negoziati: “Dobbiamo portare Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati il prima possibile. La pace può arrivare solo attraverso il dialogo e ci stiamo impegnando per questo”.