Un bonus davvero succoso per i lavoratori italiani è in arrivo entro la fine del 2022, almeno secondo le modifiche del Governo Meloni
Il nuovo Governo sta tentando in tutti i modi di evitare la stretta ossessiva del carovita sulle famiglie italiane. L’intenzione è quella di prorogare e migliorare i vari bonus già lanciati dalla gestione dell’ex premier Mario Draghi.
Il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni è alle prese con manovre finanziarie molto delicate. Come detto l’intento è quello di agevolare i contribuenti italiani. Al vaglia c’è infatti un super bonus che potrebbe far contenti tutti.
Tale bonus non sarà però un’erogazione vera e propria di denaro, come accaduto con quelli relativi ai 200 e 150 euro dovuti al Decreto Aiuti già stabilito dal precedente Governo. Bensì agevolazioni fiscali che eviteranno tassazioni eccessive agli italiani.
Nuovi aiuti agli italiani: aumenta il tetto sulla mancata tassazione ai fringe benefits
Stiamo parlando dei cosiddetti Fringe Benefits, ovvero i bonus previsti in busta paga nel mese di dicembre prossimo, che consentiranno ai destinatari, tra l’altro, di pagare le bollette e fare la spesa. Dunque per le erogazioni quotidiane e più comuni.
La novità è che l’esenzione fiscale su questi bonus particolari si sta alzando nettamente. Dal precedente tetto di 600 euro fino ad arrivare a 3.000 euro massimo di mancata tassazione sui benefits.
Una buona notizia per le famiglie a cui verranno erogati aiuti direttamente dallo Stato per supportare le spese più onerose di questa fine dell’anno, tra cui caro bollette e tasse in eccesso. In pratica i bonus concessi non saranno tassati nella prossima dichiarazione dei redditi fino alla soglia dei 3.000 euro ricevuti.
Va però fatta chiarezza sull’utilizzo di questo bonus. L’esenzione fiscale delle misure di sostegno che le aziende propongono, come buoni pasto, auto aziendale, telefonino, si allarga così alle utenze domestiche di gas e luce.
Nella soglia esentasse rientrano le somme erogate entro il 12 gennaio 2023 ma, nel caso delle utenze di casa, solo per consumi effettuati nel 2022. Tuttavia, la misura rischia di interessare una piccola fetta di dipendenti, circa il 17% secondo Confindustria, per la quale le aziende possono decidere o meno di usufruire dell’agevolazione.