Migranti: perché la situazione in Libia potrebbe degenerare e la posizione di Parigi

Per il momento la situazione è sotto controllo in virtù degli accordi stipulati dall'Italia con Tripoli nel 2017, che prevedono che Roma dia aiuti economici e supporto tecnico alle autorità per ridurre i flussi migratori.

Emmanuel Macron - Foto di Ansa Foto
Emmanuel Macron – Foto di Ansa Foto

I migranti arrivati sulle coste italiane grazie all’aiuto delle Ong francesi potrebbero aumentare se la situazione in Libia degenerasse. Il Displacement Tracking Matrix, programma dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che registra i dati dei flussi, ha identificato un totale di 679.974 migranti di 41 diverse nazionalità che si trovano in un centinaio di comuni libici.

Per il momento la situazione è sotto controllo in virtù degli accordi stipulati dall’Italia con Tripoli nel 2017, che prevedono che Roma dia aiuti economici e supporto tecnico alle autorità per ridurre i flussi migratori.

L’accordo è stato rinnovato grazie a un articolo che prevede un rinnovo tacito dopo tre anni, per altri tre. Ma potrebbe essere a rischio se il generale Haftar, attualmente sotto accusa per l’attacco al college militare di Tripli, decidesse di “liberare la Libia”. 

Dopo la caduta di Gheddafi decisa da Francia, GB e Usa, nel Paese c’è un governo provvisorio con a capo Abdel Hamid Dabaiba, sempre più in bilico, sia per il fallimento delle elezioni politiche dello scorso Natale, sia per altri due governi.

Il primo si è creato a Bengasi, guidato da Fathi Bashagha (ex ministro dell’Interno di Serraj), l’altro a Tobruk, che per il momento non si è insediato, con a capo Khalid Al-Mishri. Bashaga è appoggiato da Haftar e dalla Francia, anche se ufficialmente l’Eliseo spinge per l’unità nazionale, ma da una posizione opposta a quella dell’Onu e dell‘Italia.

Haftar ha dalla sua parte anche i mercenari del gruppo Wagner della Russia che Bashagha aveva prima criticato in un articolo sul Times, per poi ritirare tutto scusandosi. Haftar, punto di riferimento della Cirenaica, forte di un esercito organizzato e sostenuto anche dall’Egitto e dall’Arabia Saudita, ha annunciato di essere “vicino a prendere una decisione per determinare un percorso al fine di ripristinare lo Stato”. 

“Parigi continua ad offrire sostegno politico ad Haftar”

Questo proposito potrebbe essere appoggiato dai mercenari russi che sono presenti sul territorio. La Russia recentemente avrebbe inviato anche una nave piena di munizioni a Bengasi. Secondo Jalel Harchaoui, ricercatore del Royal United Institute for Defense and Security Studies di Londra, Parigi “continua a offrire ad Haftar almeno il suo sostegno diplomatico e politico, e forse di più”. 

Alcuni mesi fa, Haftar si è incontrato a Bengasi con l‘ambasciatore francese Béatrice Le Fraper du Hellen, ma il contenuto della discussione è rimasto segreto.