Superbonus, cambia tutto col governo Meloni: come usufruirne. L’esecutivo ha studiato un nuovo approccio per l’agevolazione edilizia
L’obiettivo è quello di rendere la procedura più equa, partendo dalla riduzione dell’aliquota di detrazione, che passerà dal 110 al 90%. Sono inoltre previste altre novità importanti.
Sarà una mossa politica, sarà un segno di discontinuità rispetto al passato e al Governo giallo-rosso, fatto sta che una delle prime mosse economiche dell’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni è la rivisitazione del Superbonus. L’agevolazione in ambito edilizio non poteva sussistere così come era stata pensata dal Movimento 5 Stelle, almeno a sentire le parole del nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
“Non si era mai vista una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi“, ha detto l’esponente del Governo, ripensando completamente all’aiuto per la ristrutturazione immobiliare.
Nella conferenza stampa dell’11 novembre anche Giorgia Meloni ha detto che così come è stato progettato il Superbonus ha creato non pochi problemi attuativi.
“Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condomini ricordo che costava allo stato 60 mld. Poi c’era un buco di 38 mld, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro”. Ma come cambierà il nuovo processo di agevolazione edilizia pensato da questo Esecutivo? Vediamo insieme i punti salienti.
Superbonus, il Governo Meloni apporta cambiamenti: abbassamento dell’aliquota e nuovo calcolo del reddito

La prima mossa riguarda l’abbassamento dell’aliquota di detrazione dal 110 al 90%, come stabilito già nel Dl Aiuti quater. L’eccezione viene rappresentata da chi ha già preventivato ad oggi l’intervento e presentato entro il 25 novembre la nota di inizio lavori, cioè la cosiddetta Cila.
Altra importante novità, sottolineata dalle parole della Meloni in conferenza stampa, è il calcolo dei redditi. Difatti non verrà preso in considerazione l’Isee, ma la composizione del nucleo familiare.
La presidente del Consiglio ha spiegato: “In questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare”. Quindi il beneficio fiscale è legato al reddito, che a sua volta dipenderebbe dal numero di componenti del nucleo familiare. Questo dovrebbe rendere nelle intenzioni del Governo la manovra più equa.
Secondo quanto stabilito dall’iniziale bozza del Dl Aiuti quater, il reddito base viene calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dai soggetti in questione per un numero di parti determinato dal numero di familiari. Vedremo se da qui alla stesura definitiva del Decreto ci saranno anche ulteriori novità in rampa di lancio.