
Ai microfoni di iNews24, Maria Angela Danzì, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, sul tetto ai contanti di 5mila euro.
Nel decreto Aiuti Quater c’è un provvedimento sul tetto ai contanti che sale a 5mila euro. Perché il Movimento 5 Stelle è contrario?
“Perché è una misura che rischia di favorire solo l’evasione fiscale, il nero e la corruzione. Il centrodestra l’ha giustificata dicendo che aiuta i poveri, ma io non conosco nessuna persona in difficoltà economica che va in giro con 5mila euro in contanti. Nel suo intervento programmatico alla Camera dei Deputati, Giorgia Meloni aveva detto che il suo governo non vuole disturbare chi ha voglia di fare, sembra invece che non vogliono disturbare chi ha voglia di dedicarsi al malaffare. Con il cash-back il governo Conte 2 aveva iniziato un doveroso percorso verso l’emersione del nero e la tracciabilità dei pagamenti, in linea con le raccomandazioni europee. Oggi con l’estrema destra al potere siamo invece in piena controriforma”;
L’Italia non sarebbe sola in Europa: perché l’Italia non dovrebbe?
“Nessuno ha detto che gli italiani non dovrebbero effettuare pagamenti in contanti, noi contestiamo solo la soglia troppo alta che non è giustificata e giustificabile. Ricordo che ben tredici Paesi europei prevedono forme di limitazione e tetti all’uso del contante. Fra questi ci sono Paesi mediterranei come la Francia, la Spagna e la Grecia dove la soglia è a 500 euro, ben al di sotto di quella italiana. Pagare con i mezzi elettronici oggi è facile e immediato. Chi agisce in buona fede non ha nulla da temere, non a caso la Bce stessa ha messo in guardia su pagamenti cash di importi elevati proprio perché espongono al pericolo del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. In Italia abbiamo, secondo recenti stime, un’economia sommersa pari a circa 80 miliardi di euro all’anno, una illegalità che il governo ignora, anzi sembra schiacciargli l’occhiolino con questo genere di provvedimenti. Al contrario, dobbiamo incentivare l’uso dei pagamenti elettronici e far emergere il troppo sommerso. Questo è il compito dello Stato”;
Come si può fare, nonostante il tetto al contante, ad evitare di facilitare attività illegali e l’evasione fiscale?
“Al Parlamento europeo nella Commissione per i Problemi economici e finanziari stiamo discutendo una direttiva presentata dalla Commissione europea che ha come obiettivo quello dell’identificazione e della trasparenza dei pagamenti. All’interno, oltre a fissare una soglia unica europea, c’è il divieto di custodire cassette di sicurezza anonime e l’abbassamento della soglia di identificazione per i titolari di carte prepagate. Le norme che possono essere messi in campo sono molte, perché dietro ogni forma di nero si nasconde una attività criminale o un danno per l’economia legale italiana. Va contrastata nel modo più assoluto”;
Servirebbe, secondo lei, una legislazione condivisa a livello europeo? Cosa dovrebbe prevedere?
“Auspichiamo che la direttiva europea venga approvata quanto prima al Parlamento europeo. Ogni anno almeno 160 miliardi di euro, circa l’1% del Pil europeo, vengono riciclati dalla criminalità finanziaria. Questo enorme flusso di denaro supera l’emissione annuale di debito necessario per finanziare il Next Generation EU. Il problema ha dimensioni enormi ed è ignorato da molti Stati membri. Il Movimento 5 Stelle è da sempre in prima linea nella lotta al riciclaggio, non a caso abbiamo candidato il nostro Paese a ospitare la futura agenzia europea anti-riciclaggio”.