Caro-bollette, le novità del nuovo decreto Aiuti varato dal Cdm

Cessione dei crediti, Giorgetti: "Sono una possibilità, ma non un diritto"

Giorgia Meloni - Foto di Ansa Foto
Giorgia Meloni – Foto di Ansa Foto

Misure contro il caro-bollette, benefit aziendali, Superbonus, tetto al contante e trivelle: questi alcuni temi affrontati nel decreto Aiuti Quater varato ieri in tarda serata dal Consiglio dei ministri.

Questa mattina, venerdì 11 novembre, la premier Giorgia Meloni e i ministri hanno illustrato i provvedimenti contenuti.

Su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Cdm ha approvato un decreto legge che introduce misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti.

Il decreto prevede uno stanziamento di circa 9,1 miliardi di euro provenienti dall’extragettito fiscale, per finanziare interventi contro il caro-energia. “Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese”, ha spiegato Meloni, attraverso la “proroga dei provvedimenti esistenti e con nuove norme”. 

Caro bollette

La misura principale che è stata approvata è quella sull’energia”, ha dichiarato Giorgia Meloni in conferenza stampa. “Abbiamo voluto dare un’immediata risposta alle famiglie e alle imprese sul costo delle bollette”. 

Per fronteggiare l’alto costo delle fatture, le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi all’elettricità e gas naturale, per i consumi effettuali dal primo ottobre al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023.

Ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette, che riguardano la proroga del credito di imposta. Poi per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garante statale Sace”. 

Fringe benefit esentasse

Si tratta di una misura di welfare aziendale che mira a incrementare gli stipendi ai lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze.

C’è una norma che noi interpretiamo a sostegno del pagamento dei prezzi dell’energia e cioè l’estensione dei fringe benefit che il datore di lavoro può aggiungere in busta paga che è esentasse e che è una sorta di tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette, è una misura importante”, ha dichiarato Meloni.

Calderone: “Intervento a favore dei lavoratori”

C’è un intervento a favore dei lavoratori, a sostegno degli ulteriori costi che le famiglie stanno affrontando per l’energia. Si è proceduto elevando un tetto, che è stato elevano già in passato: in questo momento il tetto viene posizionato a 3mila euro. Questo consentirà entro il 32 dicembre alle imprese e a tutti i datori di lavoro di poter intervenire ulteriormente per sostenere i lavoratori e lavoratrici”. Così la ministra del Lavoro Marina Calderone sul dl Aiuti Quater, parlando dell’innalzamento della soglia dei premi aziendali detassati.

Cessione dei crediti

Nel Dl Aiuti Quater si stanziano 3,4 miliardi di euro e si proroga fino al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali, per l’acquisto di energia elettrica e gas.

Per il 2022 si innalza il tetto dell’esenzione fiscale dei cosiddetti fringe benefit aziendali fino a 3mila euro: 40% per le imprese energivore e gasivore, 30% per piccole imprese che usano energia con potenza a partire dai 4,5 Kw.

Ci sono aziende che non riescono più a cederlo, Giorgetti ha lavorato per una soluzione perché è un tema molto sentito. Era necessario da affrontare nel minor tempo possibile: ecco perché lo abbiamo messo nel decreto energia e non nella legge di bilancio”, ha spiegato Meloni.

Ma non è un diritto, spiega Giorgetti, ministro dell’Economia. “Cercheremo di intervenire perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente cercheremo e stiamo definendo una via di uscita rispetto alla situazione attuale“.

La cessione del credito è “una possibilità, non un diritto” e “tutti coloro che da ora ne vogliono usufruire hanno la certezza di poterli detrarre dai redditi ma non possono avere la certezza che si trovi una banca o istituzione che accetti i crediti”. Qui le altre novità del decreto Aiuti Quater.