Gas, le bollette sono in calo ma aumenteranno di nuovo: perché

Sul listino Ttf le consegne day ahead immediate che a fine settembre erano sui 170 euro per Mwh, sono poi crollate fino ai 22 euro il 2 novembre, fino alla risalita di 70 euro.

Caro-bollette (generica) - Foto di Ansa Foto
Caro-bollette (generica) – Foto di Ansa Foto

Dopo la discesa di ottobre, il prezzo del gas naturale è nuovamente in aumento. Dal 2 novembre la consegna immediata (spot) ha triplicato i prezzi sul listino Ttf olandese riferimento continentale.

Gas, perché il prezzo sta aumentando

Da 22 a 68 euro per il quantitativo standard di 1 Mwh. L’oscillazione è dovuta all’abbassamento delle temperature, quindi alla prima accensione dei termosifoni, ma anche alla nuova geografia degli approvvigionamenti e la gestione “dall’alto” degli stoccaggi.

La corsa a sostituire il gas russo che oggi in Europa è quasi azzerato, ha introdotto alcune novità, che secondo gli esperti rischia di aumentare le oscillazioni di prezzo.

Perché il prezzo oscilla: la gestione degli stoccaggi

La prima è la gestione degli stoccaggi. Negli anni scorsi una ventina di operatori, tutti privati, li riempivano acquistando a prezzi bassi e, con la stagione termica attingevano dai serbatoi rivendendo i quantitativi e aumentando il guadagno. Quest’anno invece, gli stoccaggi italiani ed europei sono stati riempiti a caro prezzo. Per stimolare gli acquisti, il governo italiano ha stanziato qualche miliardo di euro pubblico a Snam e Gse.

Avendo comprato il gas a caro prezzo, queste due società hanno poco interesse a rivenderlo, sia per non cristallizzare la perdita sia per assicurarsi le provviste invernali. “Ma quando quei picchi arriveranno, ci sarà la necessaria flessibilità per attingere subito agli stoccaggi?”, scrive Repubblica, citando un operatore preoccupato. Fino ad oggi manca una politica di erogazione degli stoccaggi italiani.

Le forniture algerine

L’altra novità riguarda invece le forniture algerine, che oggi contano per il 60% degli approvvigionamenti italiani. Queste ultime a prima vista sembrano meno modulabili rispetto a quelle russe e sembra a rischio la flessibilità delle forniture.

Questi ultimi sono riempiti anche con denaro pubblico come il caso italiano di Snam e Gse, rendendo meno flessibile il sistema delle forniture. Il problema non sarà immediatamente percepito dagli italiani, visto che quando riceveranno la bolletta di ottobre, pagheranno il metano il 12,9% in meno rispetto a giugno-luglio.

Sul mercato è già inverno. Nel senso che sul listino Ttf le consegne day ahead immediate che a fine settembre erano sui 170 euro per Mwh, sono poi crollate fino ai 22 euro il 2 novembre, fino alla risalita di 70 euro. Diversi operatori segnalano che in qualche caso la domanda schiaccia l’offerta.