
Caro-mutui:i tassi sono già sopra il 4% e secondo la Federazione autonoma bancari italiani, dopo l’ultimo rialzo della Bce potrebbero sfondare la soglia del 5%. Ne abbiamo parlato con Mattia Pari, segretario nazionale di Fabi, il primo sindacato del settore del credito con 120mila iscritti.
Qual è il quadro della situazione finanziaria attuale?
“Stiamo vivendo una situazione complessa. Veniamo da una serie di eventi che hanno avuto e tuttora hanno un impatto fortissimo sulla nostra economia: penso alla pandemia, alla guerra della Russia in Ucraina, l’impennata dei prezzi dell’energia e l’incertezza delle relative forniture. Le politiche adottate dai governi per mitigare gli effetti della pandemia su imprese e famiglie hanno permesso di superare il periodo emergenziale. Sul futuro, purtroppo, peserà il peggioramento della situazione internazionale, con il rialzo dell’inflazione, l’incertezza legata al conflitto in Ucraina e il peggioramento delle condizioni finanziarie”;
Quale paragone c’è tra la crisi finanziaria del 2000 e quella di oggi?
“Nel 2008, la crisi subprime che divampò in America e che portò ad effetti a catena nel mondo economico, venne innescata dalla volontà delle banche di scaricare il rischio d’insolvenza dei mutuatari in titoli obbligazionari che furono poi collocati ai piccoli risparmiatori. Negli ultimi anni, la tradizionale cautela degli italiani nel ricorrere al credito bancario ha lasciato spazio a un maggiore interesse ad indebitarsi, complici i tassi favorevoli e le agevolazioni fiscali. I dati sui prestiti di fine estate, al contrario, rappresentano un segnale di discontinuità e di preoccupazione subendo i primi effetti del rincaro dei tassi europei e, soprattutto, i timori per quelli che ancora dovranno realizzarsi”;
Cosa succederà in futuro?
“La cronaca finanziaria del 2008 insegna che, nel periodo storico in cui il rialzo dei tassi è stato più alto di sempre e ha preceduto la politica accomodante della Bce per i successivi 15 anni, i tassi hanno raggiunto soglie da capogiro. La mappa delle condizioni del credito nell’Eurozona potrebbe dare qualche indicazione – e non previsione – per il futuro, anticipando l’allarme finanziario per tutti quei cittadini per i quali i rischi di usura e di povertà potrebbero sostituirsi a quelli da sovraindebitamento”;
La Bce sta seguendo le decisioni prese dalla Fed: ma negli Usa e in Europa la situazione è simile?
“Assolutamente no. Quella europea è un’inflazione legata alla crisi energetica e alla situazione in Ucraina. L’inflazione americana è una combinazione di rialzo dei prezzi da domanda e da offerta. Quindi, se la Fed interviene, può influenzare la domanda e può controllare quindi la spirale inflazionistica. In Europa, invece, dove l’inflazione perlopiù deriva dall’energia, dalle strozzature del commercio internazionale e dalla difficoltà di approvvigionamento, il rialzo dei tassi per frenare l’economia porterà a una recessione, senza probabilmente raggiungere l’effetto sperato della frenata dell’inflazione. Dall’altra parte bisogna riconoscere che non c’è una soluzione certa per garantire che l’inflazione scenda a quanto voluto dalla Bce, intorno al 2/4%. Quindi la Bce prende una decisione di economia tradizionale, sperando che nel frattempo cambi la situazione internazionale”;
Mutui oltre il 5%: come ci si è arrivati?
“Gli interessi sui mutui ipotecari avevano già superato il 4% con il costo del denaro all’1,25% e, con il nuovo rialzo al 2% appena deciso dalla Banca centrale europea, è possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%. Nel dettaglio nei primi sette mesi dell’anno i finanziamenti per le famiglie e per le imprese sono cresciuti a un ritmo più basso rispetto ai cinque anni precedenti. Per i mutui ipotecari, il rallentamento nella crescita è stato ancora più evidente perché, mentre il ritmo di espansione a partire dal 2018 è stato, in media, del 4,6%, nel corso del 2022 i molteplici fattori di incertezza hanno modificato il generale clima di fiducia di tutti i prenditori di prestiti”;
Cosa consiglia a chi ha intenzione di chiedere un mutuo per la casa?
“Quello che consigliamo, quando si deve prendere un mutuo o un prestito, è di chiedere a più banche. Perché il settore bancario prevede una concorrenza tra banche e quindi fra una banca e l’altra è possibile trovare anche differenze di un punto o più. Altro accorgimento, non affidarsi a consulenti al di fuori delle banche, ma a chi lavora in banca”;
In che modo lo Stato potrebbe aiutare i giovani a comprare casa?
“La Fabi ha chiesto e chiede al nuovo governo di aiutare i giovani a comprare casa, intervenendo in tempi rapidi su due fronti, relativi a due aiuti pubblici per i mutui concessi dalle banche. Anzitutto, occorre rinnovare le agevolazioni fiscali che consentono, ai ragazzi che accedono a un prestito ipotecario, di non pagare le imposte sostitutive: queste agevolazioni scadono a fine anno e vanno prorogate. È necessario, poi, potenziare il Fondo di garanzia, lo strumento attraverso il quale lo Stato fa da garante per i giovani che chiedono un mutuo in banca”;
Quali sono i pro e i contro del tetto di 10mila euro ai contanti?
“Quello del tetto al contante, in questo momento poi, è un falso problema. Tra l’altro una recente indagine mette in evidenza come la maggioranza degli italiani non ha problemi sul tetto al contante. Non ferma né l’evasione né il riciclaggio del denaro da parte della criminalità. È una norma non sanzionata e non controllata. Però, quello che non viene detto, è che se effettivamente viene alzato il tetto dei contanti a 10mila euro, fondamentalmente, si rimetterebbe in circolo tutto il sommerso, ovvero quei contanti che si trovano nelle cassette di sicurezza“.