
Addio al Superbonus 110%. La misura tanto voluta dal Movimento Cinque Stelle nel precedente governo potrebbe restare, ma essere anche profondamente modificata.
Gli sconti edilizi saranno meno generosi, con il bonus che potrebbe scendere dal 110 al 90% per i condomini e non essere accessibile per redditi che superano una certa soglia.
Il Consiglio dei ministri di oggi
Il governo Meloni è al lavoro sull’aggiornamento del Nadef, la nota Nota del documento di Economia e Finanza, che il ministro Giancarlo Giorgetti presenterà oggi al Consiglio dei ministri. Sul tavolo, anche le misure contro il caro-energia e i tagli della spesa, inclusa una frenata agli incentivi alle detrazioni delle spese sostenute per realizzare interventi per l’efficienza energetica e al consolidamento statico.
I fondi messi a disposizione per il Superbonus 110% erano già terminati a giugno, e per questo si era aperto un dibattito sulla questione della necessità di un nuovo finanziamento per assicurare le detrazioni a chi ne avrebbe fatto richiesta in futuro.
Come potrebbe essere impostato il Superbonus
La risposta del governo in merito quindi, è il passaggio dal 110 al 90% delle riduzioni per chi ristruttura casa. Il bonus potrebbe essere diversificato se si tratta della prima o della seconda casa, con una maggiore apertura verso proprietari di appartamenti e con valutazione del reddito del richiedente, abbinato al numero dei componenti della famiglia, “per una maggiore equità”.
Il calcolo verrà fatto basandosi sul reddito familiare diviso per il numero dei componenti, corretti per una scala di equivalenza. Secondo gli ideatori dell’iniziativa, in questo modo “ci si avvicinerebbe a una maggiore equità rispetto all’Isee”. Il Parlamento potrà cambiare l’aliquota che andrà comunque stabilita nelle prossime settimane.